Il consigliere regionale, che ha più volte incontrato i sindacati anche nei penitenziari, auspica che i rinforzi siano subito operativi
“Dalle parole ai fatti: l’arrivo di nuovi agenti di polizia penitenziaria nelle carceri umbre è una boccata di ossigeno per tutto il comparto, perché riuscirà, seppur parzialmente, a mitigare i disagi vissuti dal personale dei nostri istituti penitenziari a causa della carenza di personale ed altre problematiche strutturali rese pressoché insormontabili dopo la scellerata Legge Madia”. Così il consigliere regionale della Lega Manuela Puletti, responsabile del Dipartimento Sicurezza ed Immigrazione, che in questi mesi, con interlocuzioni ai vari livelli ha più volte posto l’attenzione sulle difficoltà evidenziate dai sindacati di polizia penitenziaria, recandosi personalmente nelle carceri umbre per constatarne direttamente le difficoltà quotidianamente vissute.
“Non si è mai abbassata l’attenzione della Lega – prosegue Puletti – legata alla situazione precaria delle carceri umbre. Ricordo la battaglia per riportare dopo 15 anni la sede del Provveditorato in Umbria, dopo che la sinistra aveva pensato bene di accettare il cambio sede in Toscana; ricordo le battaglie sul personale carente e le barricate sul continuo invio di detenuti Tso presso il carcere di Spoleto; ricordo anche la richiesta del taser come dotazione per gli agenti di polizia penitenziaria o la pressione fatta per il pagamento tempestivo degli straordinari, ancora da migliorare. Accolgo con entusiasmo la notizia dei nuovi agenti in Umbria, consapevole del fatto che si tratti di un primo passo verso una nuova dimensione, ma che dimostra la fattiva attenzione del Governo verso questo mondo denigrato e sbeffeggiato negli anni da chi con la sua politica di arcobaleni e gessetti colorati – conclude Puletti – tutela il detenuto e non l’agente. L’auspicio che i rinforzi in arrivo siano effettivi, con personale subito operativo e non solo nominalmente assegnato. E questo anche in vista delle ferie estive, che altrimenti possono essere assicurate soltanto chiedendo agli agenti ulteriori sforzi per sottoporsi a turni aggiuntivi”.