Non più ricoveri per diversi giorni con una serie di accertamenti diagnostici prima di procedere al bombardamento dei calcoli dell’apparato urinario. A poco più di un mese dalla disponibilità di una nuova tecnica chirurgica è già possibile tirare le prime conclusioni sulla efficacia della nuova sorgente laser, di cui – unica in Italia- ora si avvale la struttura complessa di Urologia del S. Maria della Misericordia.
“ L’apparecchiatura a nostra disposizione utilizza l’energia laser con caratteristiche molto innovative- sottolinea il direttore della Urologia Professor Ettore Mearini-. Grazie ad una potenza di 120 W è possibile la rimozione in blocco dell’adenoma prostatico, con il vantaggio di eliminare o quantomeno ridurre notevolmente il sanguinamento, con dirette ricadute sulla degenza ospedaliera (che al massimo è di 48 ore); ma la stessa tecnica trova una maggiore applicazione nella calcolosi- precisa il Professor Mearini- perché il laser procede alla frantumazione grazie alla energia balistica. In passato il frammento tendeva ad allontanarsi dalla sorgente e l’operatore era costretto ad inseguirlo, mentre adesso la sonda svolge una funzione di calamita e provvede a disintegrare i calcoli in breve tempo”.
La nuova tecnica chirurgica denominata MOSES è stata in poche settimane attuata dalla equipe del professor Mearini su venti pazienti, per sedici di loro si è trattato di procedere alla frantumazione dei calcoli, mentre quattro sono stati i casi di pazienti affetti da patologie prostatiche, che dopo una breve degenza in ospedale hanno potuto riprendere le proprie attività, senza alcuna modifica della vita sessuale.