Via libera durante l’ultima seduta del consiglio comunale di Spoleto all’alienazione del terreno di via dei Filosofi all’Inal per la realizzazione della scuola montessoriana invece che della caserma dei vigili del fuoco come era stato deliberato dall’assemblea a gennaio 2018. E proprio quella delibera di consiglio comunale – che aveva avuto un ok bipartisan – è finita nel mirino del sindaco Umberto de Augustinis che ha annunciato di volerne interessare la Corte dei conti per presunte irregolarità che ci sarebbero state.
Ma l’intervento del primo cittadino ha provocato la ferma presa di posizione di 5 ex consiglieri comunali che nella passata consiliatura sedevano sui banchi di maggioranza. Si tratta di Giampiero Panfili, Zefferino Monini, Maria Rita Dell’Anno, Maria Cecilia Massarini e Walter Cieri. Di seguito la loro nota.
“Coloro i quali, come i firmatari di questo comunicato, hanno ricoperto il ruolo di consigliere comunale, tendono a mantenere un senso di responsabilità istituzionale che consiglia di lasciare il dibattito, sulle questioni dell’amministrazione cittadina, al nuovo consiglio comunale eletto.
Tuttavia quando si viene così direttamente attaccati nella stessa sede del Consiglio comunale, tanto da invocare l’intervento della Corte dei Conti su atti assunti nel corso della nostra precedente attività amministrativa, il senso di responsabilità’ istituzionale rischia di venir interpretato come una debolezza.
Diventa dunque necessario e urgente fare chiarezza esponendo alcune questioni, affinché insinuazioni così strumentali e demagogiche, non distolgano i cittadini dalle giuste valutazioni dei fatti.
Instillare il sospetto, come con il suo intervento ha fatto il Sindaco De Augustinis nella seduta dello scorso Consiglio Comunale, che una delibera assunta all’unanimità nel periodo che ci vedeva maggioranza, quale quella che stabiliva di alienare l’area del c.d. Campo Boario ai Vigili del Fuoco per la costruzione della nuova caserma, sia stata frutto di cialtroneria ed approssimazione tale da richiedere pubblicamente l’intervento della Corte dei Conti, richiede una decisa replica.
Se il Sindaco , che dal suo insediamento non ha sin qui lesinato reiterati comportamenti e interventi finalizzati a gettare ombre sulla precedente amministrazione, ritiene di esporre la questione all’organo di giustizia contabile da lui invocato, è naturalmente libero di farlo. Il solo argomentare circa tale tematica appare strano e fantasioso, ma ciò che ci preme qui tutelare è il lavoro svolto negli anni della passata amministrazione che non può essere così violentemente deprecato in una riunione del consiglio comunale.
Il Sindaco, non senza una certa enfasi, ha chiesto che la delibera in questione fosse inviata alla Corte dei Conti perché la responsabilità contabile ( quale ?) deriverebbe a suo dire dal fatto che era stata decisa l’alienazione di un area che non era adatta al fine per il quale doveva essere ceduta.
Se un potenziale acquirente mostra interesse verso un’area pubblica vuol dire che la ritiene idonea ai suoi scopi, non si comprende perché questa valutazione dovrebbe essere fatta da chi la vende , ma quello che è più importante è che quella delibera era stata preceduta da una attenta valutazione preliminare del progetto. I Vigili del Fuoco ricorsero infatti ad una procedura espressamente prevista e regolata dalla legge, tesa proprio a verificare la realizzabilità in quell’area della nuova caserma. La fase preliminare è stata conclusa da una conferenza dei servizi che aveva valutato il progetto presentato dai Vigili del Fuoco e l’aveva ritenuto realizzabile. E’ forse utile precisare che la conferenza dei servizi di quel tipo, vede l’intervento di una serie numerosa di Enti e di tecnici, i quali sono tenuti a valutare la tutela dell’interesse al quale sono preposti. Si tratta di tecnici, non di politici, perchè questo tipo di valutazioni sono demandate ai tecnici ed anzi il politico non dovrebbe neppure sostituirsi in valutazioni che non gli sono demandate, così come, al contrario, pare che sia invece accaduto nell’ultima delibera sullo stesso tema approvata dalla nuova amministrazione.
Nella precedente delibera approvata dalla nostra maggioranza, esistevano tutti gli atti formali perché questa potesse venire assunta, atti che invece pare non risultino nella nuova decisione adottata dal Comune.
All’epoca della nostra decisione (e non solo nostra, ma anche di alcuni membri dell’attuale maggioranza) i tecnici avevano approvato la realizzazione della caserma e la delibera fu adottata all’unanimità (caso raro in queste occasioni) proprio per la chiarezza di tutti i suoi passaggi.
Questo è quello che ci interessa precisare per ripristinare la verità dei fatti, se il Sindaco vuole poi cambiare idea, è libero di farlo (se lo ritiene formalmente possibile) senza evocare spettri di scorrettezze su chi aveva assunto la precedente decisione. Nel rispetto dei propri ruoli, se si è convinti delle azioni compiute, non troviamo utile né produttivo instillare sospetti e presunte negligenze su chi aveva deciso diversamente, allo scopo di screditarne la credibilità per far valere le proprie ragioni. Un comportamento che non ci è mai appartenuto, di cui siamo e saremo sempre orgogliosi”.