Carlo Ceraso
Il mistero intorno al nuovo proprietario della NPP, la più antica azienda tipografica di Spoleto forte di 32 dipendenti, è svelato: a rilevare il pacchetto di maggioranza (80,73% delle quote) battuto all’asta e aggiudicato per 420mila euro, è stato il geometra Bruno Buccetti di Terni, titolare della Edilduemila Costruzioni e presidente provinciale Cna Costruzioni.
Il ‘giallo’ – risulta a dir poco singolare come il nome dell’imprenditore sia rimasto “blindato”, pur risultando vincitore di un’asta pubblica (battuta lo scorso 2 febbraio davanti al giudice del Tribunale di Latina). Il suo nome, che Tuttoggi.info può anticipare, era rimasto inspiegabilmente nell’ombra. Anche la Spoleto Credito e Servizi, socio di minoranza della Nuova Panetto e Petrelli, e che si era subito affannata ad esultare per l’esito del bando, aveva accuratamente evitato di rivelare il nome del nuovo acquirente. Mettendo in qualche imbarazzo sia le parti sociali, sia le stesse istituzioni, ad oggi ancora ignare dell’identità del neotitolare.
La gara – la storica azienda, o meglio la quota messa all’asta dopo il fallimento della Team 2000 di Mauro Angeletti che deteneva l’80,73% del capitale societario, è stata battuta partendo da un prezzo base di 350mila euro, poco più di un trilocale in centro storico. Tre i concorrenti: insieme a Buccetti c’erano infatti una società romagnola, che ha offerto 360mila euro, e l’attuale a.d. Alessandro Bandiera che al settimo rilancio si è fermato (410mila).
Il plauso Scs – a tempo di record era arrivata la nota della holding che controlla Banca Popolare Spoleto, quasi a voler mettere il cappello sull’operazione. “SCS saluta con soddisfazione l'ingresso nella compagine societaria di un importante imprenditore umbro che saprà dare nuovo impulso all'attività produttiva e, cosa fondamentale, salvaguarderà i 32 posti di lavoro dell'azienda. Da sempre il ruolo della SCS è quello di percettore dell'andamento economico delle aziende del territorio”, scrive il Presidente Giovannino Antonini che prosegue “nostra cura è essere sentinelle accorte dell'andamento delle imprese rispetto al mercato”. “Il risultato ottenuto – aggiunge Leodino Galli, membro cda di NPP e Scs – è frutto di un intenso lavoro della governance della Nuova Panetto & Petrelli, ma anche e soprattutto di SCS che non ha mai abbandonato l'idea di contribuire a rilanciare l'azienda, favorendo al massimo la nascita di un nuovo piano industriale per il rilancio dell'attività”.
Quale futuro? – le parole entusiastiche dei due esponenti Scs cozzavano, almeno fino ad oggi, con il ‘giallo’ sul nome dell’acquirente. Forse perché lo stesso non ha alcuna esperienza in campo tipografico, anche se non si esclude che dietro l’offerta di Buccetti si possa nascondere una cordata di imprenditori impegnati anche in tale settore. Se ne saprà di più solo il prossimo 2 marzo quando scadranno i termini per una eventuale aziaone di prelazione da parte degli altri soci (il 19,27% è nelle mani di Sviluppumbria, Gruppo Novelli, FinCoricelli e appunto Scs). Il timore è che l’operazione possa nascondere un interesse rivolto più all’area su cui insiste la tipografia (26.500 metri cubi) che allo sviluppo della stessa dell’azienda. Ma su questo fronte dal Comune di Spoleto fanno sapere, e neanche senza mezzi termini, che “prima ancora di parlare di volumetrie, bisognerà prima valutare il Piano Industriale e la delocalizzazione dell’azienda” nella nuova zona industriale di San Giacomo. Posizione condivisa anche dal vertice della Regione dell'Umbria.
(Aggiornato alle 8.25)
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