Nuova Panetto Petrelli, operai senza stipendio da 4 mesi: si avvicina il baratro - Aggiornamento: la Cgil puntualizza (nei Commenti) - Tuttoggi.info

Nuova Panetto Petrelli, operai senza stipendio da 4 mesi: si avvicina il baratro – Aggiornamento: la Cgil puntualizza (nei Commenti)

Redazione

Nuova Panetto Petrelli, operai senza stipendio da 4 mesi: si avvicina il baratro – Aggiornamento: la Cgil puntualizza (nei Commenti)

Mer, 21/11/2012 - 01:15

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Carlo Ceraso
E meno male che c’erano le “sentinelle” a vegliare sulla Nuova Panetto & Petrelli di Spoleto. La storica azienda di viale Martiri della Resistenza sembra infatti sempre più vicina al baratro, con la trentina di dipendenti che attendono lo stipendio da quattro mesi. 120 giorni senza emolumenti e, a quanto pare di capire, senza neanche uno spiraglio di luce per le prossime settimane.
Resta quindi ancora tutta da comprendere l’operazione avviata dall’imprenditore ternano Bruno Buccetti che lo scorso febbraio rilevò dal giudice fallimentare il pacchetto di maggioranza (80,73%) della azienda tipografica per poco più di 400mila euro, il costo di un appartamento, se non si aveva neanche la liquidità sufficiente a garantire neanche i primi stipendi dei lavoratori. Da luglio i sindacati di categoria e la Rsu hanno tenuto un profilo bassissimo sulla vicenda, tutti pronti a giurare e spergiurare che il Piano industriale sarebbe arrivato e con questo il maxiprestito chiesto alla Banca Popolare di Spoleto che avrebbe consentito il rilancio della società. Peccato che ad oggi non c’è traccia dell’uno né dell’altro. E così stamattina, col fiato sul collo, le segreterie regionali di categoria hanno diramato un comunicato a dir poco allarmante. “I lavoratori della ditta Nuova Panetto e Petrelli S.p.A. insieme alle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil di categoria – scrivono nella nota Francesco Bonini (Fistel Cisl), Mauro Moriconi (Slc Cgil) e Giovanni Baiocco (Uilcom) – si sono riuniti oggi per discutere la gravissima situazione in cui versa l’azienda. Il notevole ritardo sul pagamento degli stipendi (4 mensilità ca.) e la conseguente difficoltà economica in cui versano gli stessi, il continuo rinvio della presentazione del Piano Industriale promesso dalla nuova proprietà per il relativo confronto sindacale, il ritardo della concessione del finanziamento da parte dell’Istituto di credito coinvolto (la Popolare Spoleto, n.d.r.) che determina l’allungamento dei tempi delle risposte da parte della proprietà, la condizione di precarietà vissuta dai dipendenti, hanno determinato la scelta di convocare un tavolo urgente di confronto istituzionale al quale sono chiamati a partecipare tutti i soggetti coinvolti – proprietà, istituto di credito, amministrazione comunale e rappresentanti dei lavoratori – al fine di concertare la messa in atto delle azioni necessarie per definire tale situazione. Le organizzazioni sindacali ribadiscono l’assoluta priorità del mantenimento della struttura operativa e del conseguente mantenimento dei posti di lavoro e che metteranno in atto tutte le azioni necessarie al raggiungimento di tale obiettivo”.
E ci volevano quattro mesi per rendersi conto che la situazione stava degenerando? Non sfugge che la nota è priva della firma della Rsu (contattata al telefono da TO® ha fatto sapere di condividere il documento) ma soprattutto che le categorie non sentono ancora la necessità di coinvolgere le segreterie confederali.
Il rischio di assistere a un film come quello della Minerva – quando il trio Mimì, Pecos e Celestone (Giannini, Pierotti, Conti) non voleva i confederali fra i piedi e neanche più di tanto le istituzioni – è più che concreto. Come andò a finire l’azienda metalmeccanica di Santo Chiodo è risaputo.
Sulla proprietà Npp resta il sospetto che l’acquisto sia legato più ad un interesse di speculazione immobiliare sulla fin troppo appetibile area della NPP (Buccetti, di professione geometra, è titolare della Edilduemila Costruzioni) che ad un ripresa dell’attività produttiva. Ed è forse questo aspetto che potrebbe aver frenato la PopSpoleto a non concedere ancora il prestito.
Ci hanno detto che il direttore generale Tuccari non ha voluto firmare il prestito” ci dice un membro della Rsu che preferisce mantenere l’anonimato e non svelare la fonte che gli ha fatto questa confidenza.
A Tuttoggi.info risulta invece che la direzione generale non ha bocciato la richiesta ma avanzato a Buccetti & Co. una proposta alternativa che non sarebbe piaciuta all’imprenditore ternano. C’è chi giura che la scorsa settimana, quando le parti si sono incontrate a piazza Pianciani, qualcuno ha alzato la voce, tanto da richiamare l’attenzione dei clienti in fila allo sportello.
Ci dicono che la pratica andrà lunedì prossimo al vaglio del Cda Bps….ma sono voci, nulla di ufficiale” continua il rappresentante dei lavoratori. Chissà se i sindacalisti hanno chiesto lumi a Leodino Galli, membro del board Npp ma soprattutto consigliere di amministrazione della Scs, holding che controlla PopSpoleto, che magari qualche informazione più sicura potrebbe farsela dare dagli uffici.
Fu lui, insieme al presidentissimo Antonini, a salutare con enfasi l’ingresso di Buccetti. “Il risultato ottenuto è frutto di un intenso lavoro della governance della Nuova Panetto & Petrelli, ma anche e soprattutto di SCS che non ha mai abbandonato l'idea di contribuire a rilanciare l'azienda…” scriveva a febbraio Galli. Più entusiastico Antonini: “da sempre il ruolo della SCS è quello di percettore dell'andamento economico delle aziende del territorio, nostra cura è essere sentinelle accorte dell'andamento delle imprese rispetto al mercato”. Ecco, vien da pensare cosa poteva succedere se non c'erano le sentinelle.
Il futuro della tipografia è dunque appeso a un filo e solo nei prossimi giorni se ne saprà di più. Il sindaco Daniele Benedetti ha comunque già fatto sapere di aver attivato gli uffici per la convocazione di un tavolo che sarà con ogni probabilità allargato anche ad altri soggetti istituzionali.
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