Raddoppiare il fatturato nel 2030. La casa di moda Brunello Cucinelli mette in campo investimenti, in due anni, per aumentare la propria capacità produttiva, interna e attraverso la rete di façonisti e altre aziende acquisite e da acquisire.
A cominciare dalla fabbrica che sorgerà appena fuori Solomeo, nell’ex area industriale Sicel di Spartaco Ghini, dove verranno stoccati i prodotti della manifattura.
Ma nella nota con cui la casa di moda ha comunicato ai mercati l’esame, da parte del Cda, dei dati di fatturato preliminari del primo semestre 2024 (con ricavi pari a 620,7 milioni di euro e vendite in crescita del +14,1% a cambi correnti rispetto al primo semestre 2023). vengono ricordati anche altri importanti investimenti dedicati all’apertura di nuove strutture produttive nel territorio italiano per la produzione di capospalla e abiti sartoriali maschili, all’interno di distretti di eccellenza della sartoria artigianale: le fabbriche di Penne in Abruzzo e recentemente Gubbio. Sito, quest’ultimo, di cui così parla Brunello Cucinelli: “Anche a Gubbio edificheremo un piccolo opificio con una splendida veduta sul panorama sulla
cittadella medievale, dove è possibile lavorare in armonia con il Creato. Sono molto fiducioso sul valore
di capi belli e ben fatti made in Italy che si possono lasciare in eredità. Forse nei tempi a venire il tema
sarà: non a chi venderemo questi capi speciali, ma piuttosto quali mani sapienti realizzeranno questi
piccoli capolavori”.
Ma la quantità va di pari passo con la qualità, secondo la filosofia Cucinelli. Accogliere nuove figure specializzate nella manifattura d’eccellenza rappresenta “una condizione imprescindibile per poter affrontare con integrità e solidità il piano di crescita equilibrata di lungo periodo, mantenendo inalterati i tratti essenziali che riteniamo ci distinguano sul mercato per grande attenzione alla qualità, all’artigianalità e al gusto”.
In Italia hanno base tutti i circa 400 façonisti, laboratori artigiani che, insieme alla unità produttive gestite direttamente, concorrono alla realizzazione della offerta di collezione Brunello Cucinelli. Laboratori che contribuiscono a raggiungere una manualità nei prodotti pari a circa il 60%, ulteriormente incrementata negli ultimi anni.
“I nostri façonisti – spiegano dalla casa di moda – sono veri e propri partner dell’azienda, pienamente integrati nel nostro processo produttivo e capaci di dare vita alle collezioni sviluppate internamente con il nostro team di creativi e maestranze. Negli ultimi mesi abbiamo ulteriormente rafforzato questa capacità produttiva attraverso la crescita dimensionale dei laboratori che già collaborano con noi, anche attraverso nuove assunzioni di giovani favorite dalla nostra azienda, l’aumento della quota del lavoro a noi riservata da quella parte di façonisti che operano in regime di pluricommittenza, e infine grazie a nuovi laboratori altamente specializzati che iniziano a lavorare insieme a noi”.
Piccole aziende presenti per circa tre quarti in Umbria (e il resto in distretti italiani per singole tipologie di lavorazione), cresciute nel numero e negli artigiani in esse assunti.