Dopo il sequestro disposto su richiesta della magistratura contabile, spunta anche l'inchiesta penale sulla gestione del convitto tuderte
Non solo l’inchiesta della Corte dei conti – che ha portato nelle ultime ore al sequestro di beni per oltre 1 milione di euro – per i presunti numeri gonfiati al convitto dell’Istituto Agrario “Ciuffelli” di Todi, ma c’è anche un fascicolo di natura penale. Ad essere stato iscritto nel registro degli indagati – con la Procura della Repubblica di Spoleto che negli ultimi giorni gli ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini – è soltanto l’ex preside della scuola superiore, Marcello Rinaldi. Lo rende noto il procuratore facente funzione Vincenzo Ferrigno all’indomani del provvedimento di sequestro disposto dal gip di Perugia su richiesta della magistratura contabile che interessa in quel caso anche l’ex direttore amministrativo (Dgsa) del “Ciuffelli”, che non avrebbe “vigilato” sull’operato del dirigente scolastico.
La vicenda riguarda gli anni scolastici dal 2016/2017 in poi e l’accusa è che i numeri relativi agli ospiti dell’annesso convitto femminile e dei semi-convittori dell’istituto agrario tuderte inviati all’Ufficio scolastico regionale siano stati gonfiati, con l’obiettivo di ottenere un maggiore numero di educatori rispetto agli spettanti. La Procura della Repubblica contesta all’allora dirigente scolastico (in carica fino al 2020) l’ipotesi di reato di falsità ideologica commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
“Le indagini, condotte dai finanzieri della Tenenza di Todi, – fa sapere la Procura spoletina – hanno preso avvio nel gennaio del 2022 attraverso l’esame di documentazione amministrativa e contabile e l’escussione di persone informate sui fatti ed hanno disvelato le modalità con cui il Dirigente comunicava all’Ufficio Regionale Scolastico, Ambito Territoriale della Provincia di Perugia, il numero delle iscritte al convitto per ogni anno scolastico. Nello specifico, a fronte di una media annua di circa 35 convittrici, comunicava l’iscrizione di oltre 50 ragazze, in modo da superare le soglie di legge che consentivano aumenti di dotazioni organiche nel settore degli educatori scolastici (oltre le 40 iscrizioni, per ogni ulteriore gruppo di 10 convittrici, si otteneva un educatore in più). Con la notifica dell’avviso di conclusione, l’indagato avrà la possibilità di difendersi, depositando documentazione o chiedendo di essere interrogato”.