Nessuna traccia ancora del bando per il ramo uova annunciato da mesi. Chiesti nuovi sacrifici a lavoratori ex Novelli - Alimentitaliani mentre la Regione latita
Ogni giorno che passa la situazione è sempre più nera. E la convinzione dei lavoratori è che le aziende agricole verranno lasciate spegnersi da qui all’estate, tra lungaggini e il silenzio delle istituzioni. A dieci anni dall’inizio della vertenza di quello che all’epoca era il Gruppo Novelli, poi in parte acquisito da Alimentitaliani ed al centro di due fallimenti, le prospettive per i lavoratori rimasti sono sempre più incerte.
E se i curatori fallimentari continuano a prendere tempo sugli ultimi spiragli che potrebbero consentire un rilancio del ramo uova, nemmeno le istituzioni sembrano darsi da fare.
Novelli – Alimentitaliani, slitta incontro con i curatori di mercoledì
L’ultima novità in ordine di tempo è l’ennesimo rinvio da parte dei curatori fallimentari di Alimentitaliani e Gruppo Novelli all’incontro chiesto dai sindacati di categoria. Incontro richiesto un mese fa e che si sarebbe dovuto tenere oggi, mercoledì 21 aprile. Al centro principalmente la situazione delle Fattorie Novelli ed in generale del comparto uova dell’ex gruppo alimentare umbro. Nessuna traccia, infatti, del bando di vendita che era stato preannunciato nel periodo natalizio.
Ex Gruppo Novelli, nessuna traccia del bando per la filiera uova
I curatori fallimentari, che finalmente avevano convocato l’incontro tanto atteso, nelle ultime ore hanno chiesto a sorpresa un rinvio a fine mese. Palpabile il malcontento tra i lavoratori. Mentre tra i sindacati c’è chi dà ormai l’azienda per persa.
L’immobilismo della Regione
Proprio le organizzazioni sindacali di categoria nei giorni scorsi hanno promosso una conferenza stampa unitaria per gridare ancora una volta a gran voce la rabbia sull’immobilismo che regna attorno alla vertenza Novelli – Alimentitaliani. Sia da parte delle curatele che della Regione Umbria, grande assente in queste settimane sul tema.
L’assessore regionale allo sviluppo economico Michele Fioroni in particolare aveva annunciato il suo impegno affinché venisse convocato un incontro al Mise sulla vertenza, cosa che non è avvenuta. Né la Regione, a quanto risulta ai sindacati, ha convocato le curatele.
Stabilimenti Fattorie Novelli senza più galline
Intanto i capannoni di Casalta (Amelia) di Fattorie Novelli, per la grande parte finiti all’asta, rischiano a breve di chiudere per l’assenza di produzione. “A maggio a Casalta non ci saranno più le galline, – ha spiegato Loreto Fioretti, della Fai Cisl – tra qualche mese non ci saranno più le galline nemmeno a Spoleto. Aspettiamo che l’azienda si spenga così?”.
“Come organizzazioni sindacali, dando voce ai lavoratori, chiediamo con forza che si acceleri immediatamente per definire questi bandi di vendita” ha detto Paolo Sciaboletta della Flai Cgil dell’Umbria. “Chiediamo con forza a tutto il territorio, alle istituzioni – prefetto, Regione, sindaci – che siano al nostro fianco per chiedere alle procedure che ci sia un’accelerata per arrivare alla definizione dei bandi di vendita per la continuità aziendale ed il rilancio di marchi importanti dell’agroalimentare”.
“Il bando per il ramo uova si farà più o no?” ha incalzato Loreto Fioretti. “Sappiamo che le due curatele hanno ricevuto l’ok al bando dai giudici (di Terni e Castrovillari, ndr) 20 giorni fa. Cosa stanno aspettando questi signori?”. E tra sindacalisti ed Rsa c’è anche il timore che gli allungamenti in realtà porteranno a non pubblicarlo nemmeno.
“L’Umbria non si può permettere di perdere tutto quello che è il comparto dell’ex gruppo Novelli, non può permettersi di perdere altre centinaia di posti di lavoro” è stata l’osservazione di Mirko Ghiandoni della Uila Uil.
I sacrifici dei lavoratori ex Novelli – Alimentitaliani
Intanto ai lavoratori – passati da un migliaio a circa 140 totali – continuano ad essere chiesti sacrifici, come la riduzione della durata dell’orario di lavoro. Eppure è solo grazie al loro impegno che le aziende dell’ex Gruppo Novelli in questi lunghi anni sono rimaste in piedi. Già con la contestata vendita simbolica a 1 euro ad Alimentitaliani del gruppo iGreco, subito poi portata al fallimento, ai dipendenti sono stati azzerati tutti gli scatti di anzianità. Ora è stata attivata la cassa integrazione, che però per i lavoratori agricoli può durare solo 3 mesi e poi non esistono altri ammortizzatori sociali.
Il bando per la gestione del ramo uova poteva essere l’unico spiraglio. Ma l’ennesimo rinvio dell’incontro con i curatori ed il silenzio delle istituzioni sembra essere l’ennesimo schiaffo per i lavoratori ex Novelli – Alimentitaliani.
La nota dei sindacati
“Oggi 21 aprile, ennesimo appuntamento mancato senza una motivazione chiara, che lascia i lavoratori di Casalta e Spoleto ancora più stremati dalle incertezze non solo degli ultimi mesi ma degli ultimi anni”. Le organizzazioni sindacali Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil dell’Umbria, che si occupano delle vicende relative alla Ex Novelli/Alimentitaliani, esprimono preoccupazione per i continui ritardi da parte delle curatele del gruppo. “Si attendevano i bandi inizialmente per gennaio – spiegano i sindacati – poi per marzo, siamo a fine aprile e ancora non si hanno notizie certe. I continui slittamenti, oltre a creare un clima sempre più teso tra i lavoratori, stanno pian piano depauperando un’azienda fiore all’occhiello del comparto agroalimentare nazionale e umbro”.
“Particolarmente grave – continuano Fai, Flai e Uila –, oltre che giuridicamente poco definita, è la situazione di Casalta attualmente in bilico tra due proprietà, in cui l’attività si sta lentamente spegnendo. Lavoratori e organizzazioni sindacali si sentono, parimenti, abbandonati dalle istituzioni. Nonostante i nostri appelli, si ricorda che non più tardi della scorsa settimana è stata organizzata una conferenza stampa in merito, il silenzio non è solo delle curatele ma anche della politica e delle istituzioni. Per salvare i posti di lavoro e l’azienda è necessario tenere accesi i riflettori sulla questione, ci aspettiamo attenzione da parte di tutti gli attori istituzionali e politici del territorio. Chiederemo, con questo fine, un incontro urgente anche all’assessore regionale Fioroni”.
“Attendiamo dunque – concludono i sindacati – la data del 28 aprile, giornata in cui si dovrebbe tenere l’incontro inizialmente calendarizzato per oggi. Ci aspettiamo risposte definitive per il futuro dei lavoratori e dell’azienda, saremo costretti altrimenti a prendere iniziative sindacali”.
(aggiornato alle ore 18.45)