Era diventato ormai da tempo ritrovo abituale per lo spaccio e il consumo di cocaina, ma agli agenti della polizia di Assisi non è sfuggito il ‘giro di droga’ che, tra un aperitivo e un cocktail notturno, attirava alcuni giovani del posto. Siamo a Bastia Umbra, in un noto locale. A frequentarlo non solo clienti, ma anche una banda di spacciatori.
Gli investigatori tenevano d’occhio il locale da diverso tempo: a dicembre, avevano scoperto che alcuni giovani già noti alle forze dell’ordine perché assuntori abituali di sostanze stupefacenti, si ritrovavano proprio all’ora dell’aperitivo o durante la serata nel locale. Le indagini hanno così preso il via e la polizia ha messo in campo ogni suo strumento, utilizzando anche strumenti tecnologici avanzati per riuscire a concludere l’operazione.
Grazie non solo alla raccolta di preziose informazioni raccontate dai testimoni, ma anche all’attività di intercettazione telefonica e ambientale con audio e video, è stato possibile incastrare i responsabili di quella che potrebbe essere definita la creazione di una vera e propria “piazza virtuale di spaccio”.
La droga richiesta dagli avventori e dagli assuntori, all’interno del locale, era sempre in qualche modo disponibile. Presa la dose, per sé o per il gruppo degli amici, si entrava in un luogo sicuro come il bagno, all’interno del quale si aveva tutto il tempo di preparare e consumarla. Si poteva “sniffare” da soli, in gruppo, con la fidanzata, addirittura portandosi dietro il bicchiere dell’aperitivo, e anche più volte nell’arco della serata. Gli habitué entravano nell’antibagno quasi sempre già in possesso della droga, in tasca, nel portafogli o dentro il solito pacchetto di sigarette da 10, utilizzato come vero e proprio vettore per lo stupefacente.
La droga, contenuta in involucri di cellophane, veniva disposta sulla mensola per essere preparata con l’aiuto di una scheda rigida tipo carta di credito oppure sullo smartphone. La dose veniva poi inalata attraverso cannucce o banconote arrotolate. Per raccogliere i residui venivano strofinate le sigarette, prima inumidite con la saliva. A volte, la cocaina veniva trovata dal consumatore direttamente sulla mensola dell’antibagno, già pronta per essere assunta, lasciata a disposizione dal cliente che usciva subito dopo averne consumato la propria parte. Oppure veniva nascosta all’interno dell’armadietto, nel vano caldaia, per essere successivamente ritrovata dal cliente in coda che entrava in bagno proprio per drogarsi.
Insomma un vero e proprio paradiso per i consumatori abituali che potevano darsi alla droga e all’alcol in piena libertà, in un locale alla moda, frequentato dai propri coetanei, insieme alla propria comitiva. Un fatto che ha comportato, d’altra parte, non poche difficoltà per la Polizia. Gli agenti hanno scoperto tuttavia, in maniera incontestabile, che all’interno del locale in poco meno di un mese ci sono state circa 130 consumazioni, mentre in una decina di casi sono riusciti a documentare lo spaccio. 30 le persone identificate, tutte segnalate alla Prefettura per i provvedimenti del caso.
Ai due gestori del bar è stato contestato inoltre il reato di cui all’art. 79 del DPR 309/90 per aver permesso che il proprio locale divenisse un ritrovo per lo spaccio e il consumo di droga. I due, C.F. di 33 anni e C.D. di 32 anni, non solo hanno tollerato lo spaccio, ma hanno anche contribuito che il loro locale divenisse un ambiente confortevole e sicuro per il consumo di droga. Visti gli esiti dell’attività indagine, all’alba di questa mattina (31 maggio) gli agenti hanno eseguito nei confronti dei due gestori del locale l’ordinanza del GIP di Perugia, con la quale è stata disposta a carico dei due la misura cautelare degli arresti domiciliari. E’ stato inoltre disposto il sequestro del locale. Irreperibili, al momento, due stranieri, raggiunti da misura cautelare di detenzione in carcere per spaccio di stupefacenti. Sono inoltre stati rintracciati due giovani, un 33enne di Bastia Umbra e un 28enne di Cannara, clienti assidui del bar, indagati in stato di libertà perché resisi responsabili anch’essi dell’attività di spaccio di cocaina all’interno del locale. Le indagini sono ancora in corso.
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