Claudio Bianchini
Sembra quasi un paradosso, ma la storia è talmente assurda da essere vera ed ha come protagonista un noto avvocato di Foligno che ora dovrà difendere se stesso dalle accuse della Guardia di Finanza: gli agenti delle fiamme gialle hanno infatti pizzicato un 'principe del foro' con una dichiarazione dei redditi a dir poco 'lacunosa'. Il professionista è incappato in un'indagine della Guardia di Finanza: “aveva occultato al fisco compensi percepiti dai clienti per oltre 800mila euro”, questo riporta un comunicato stampa diffuso stamattina agli organi d'informazione. Abile con cavilli legali e codici quanto nell'evitare l'emissione delle fatture fiscali, tanto che – scrivono i finanzieri – “era solito richiedere onerosi compensi per i suoi servigi senza rilasciare fatture”. Ad insospettire gli agenti delle fiamme gialle è stato proprio l'alto tenore di vita tenuto dall'avvocato di Foligno, a dir poco “del tutto sproporzionato all’entità dei redditi esposti nelle sue dichiarazioni annuali” proprio per questo i finanzieri “hanno deciso di fare luce sull’effettivo giro di affari del professionista”. Il professionista – ironia della sorte – aveva lasciato troppi indizi e prove sul suo tavolo, nel corso della prima ispezione infatti erano state rinvenute numerose cartelle riferite a processi e controversie legali “con l’indicazione dei compensi percepiti in acconto e a saldo scritti a mano, che però non trovavano corrispondenza con le fatture emesse”. A completare il quadro della situazione, sono stati i controlli incrociati presso gli stessi clienti dell'avvocato, che hanno effettivamente evidenziato importi in nero ancor più consistenti rispetto a quelli emersi all’inizio dalle verifiche. Al termine delle indagini, gli agenti hanno pertanto accertato che l’importo dei compensi non dichiarati e non registrati – dal 2009 all’anno in corso – superava gli 800mila euro. A questi deve essere inoltre aggiunta ’Iva non dichiarata, pari a circa 300 mila euro, come fa sapere la Guardia di Finanza nella nota stampa. Il professionista ha scelto di definire subito la sua posizione fiscale, ricorrendo al cosiddetto 'accertamento con adesione’. Il professionista – conclude il comunicato stampa – è stato denunciato alla Procura della repubblica di Perugia, e dovrà ora rispondere di frode fiscale, per aver occultato in misura rilevante i compensi percepiti”. La notizia si è rapidamente diffusa in città, specialemente nel settore dove il professionista operava. Si parla di una multa che potrebbe aggirarsi sui due milioni di euro.