Ha una superficie di almeno alcune centinaia di metri quadrati il “grande edificio rustico di epoca romana” ritrovato in via dell’Ospedale a Norcia durante i lavori di scavo per la costruzione di una struttura polivalente, promossa da Confcooperative e dal Credito Cooperativo.
Una scoperta che si appresta ad assumere contorni straordinari e che ha richiesto l’interessamento, come da prassi, di un archeologo e della Soprintendenza dell’Umbria. E’ stata quest’ultima, nello specifico, a decidere per il blocco dei lavori del centro per disabili a seguito del rinvenimento avvenuto giovedì 16 novembre. Comune di Norcia e Regione Umbria sono già al lavoro per cercare di sciogliere la matassa per individuare un nuovo sito dove verrà edificata la struttura. Previsto inoltre, per venerdì prossimo, un incontro in Soprintendenza a Perugia, alla presenza di tutti gli attori coinvolti, utile a stabilire una road map sul futuro del sito di via dell’Ospedale.
Casa di epoca romana ritrovata a Norcia, una straordinaria scoperta archeologica
La scoperta
E’ durante le operazioni di scavo che è avvenuta la scoperta e in questi giorni, i primi esami del terreno, presente, anche in questo caso da prassi quando si tratta di sorveglianza ai saggi, l’archeologo Valerio Chiaraluce, che si è occupato di redigere la relazione post scoperta. Ed è già con il primo saggio che viene constatata la presenza di “pavimentazione in cocciopesto risalente all’epoca tardo repubblicana o imperiale” a circa 2,2 metri di profondità, insieme a delle scale.
Per cercare di comprendere meglio ciò a cui si era di fronte, i tecnici hanno deciso di effettuare altri due saggi, che hanno consentito il ritrovamento di altra pavimentazione di cocciopesto e di un muro antico, questa volta a circa 1,5 metri di profondità. E’ inoltre presumibile che, in base a quanto rinvenuto e ai resti di materiale restituiti dai saggi (perlopiù ceramica sigillata africana), l’edificio sia stato abbandonato in epoca tardoantica.
Il progetto
Tutto bloccato, quindi, come è naturale che sia di fronte ad un ritrovamento del genere. Un progetto, quello della struttura polivalente per disabili voluto da Confcooperative e dal Credito Cooperativo, fortemente richiesto e voluto anche dalla comunità, non solo di Norcia, ma di tutta Italia. Due i centri diurni inseriti nel progetto, che dovevano insistere sul terreno in via dell’Ospedale di proprietà dell’Asl, realizzati perlopiù in legno. E la cui funzione era quella di ospitare soggetti disabili e anziani, attualmente accolti, dopo il sisma, da una struttura a Vallo di Nera (dove sono in 20) e in un’altra poco fuori Norcia. Nel progetto era previsto il mantenimento della pineta attualmente presente sul sito, che doveva essere ‘inglobata’ negli spazi dei centri.
La macchina della solidarietà per la costruzione del centro si era mossa subito dopo la forte scossa di terremoto del 30 ottobre 2016, tanto che, racconta a TuttOggi Andrea Fora, presidente di Confcooperative dell’Umbria, in un mese sono state raccolte da tutta Italia donazioni per 370mila euro, con cui realizzare i centri. Una struttura pubblica che Confcooperative si impegna a cedere al Comune di Norcia una volta realizzata. Si attende ora la nuova assegnazione, dopo il primo censimento delle aree edificabili.
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