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Norcia, torna a casa la Fiaccola “Pro Pace et Europa Una”

“Nel clima di confusione e di incertezza che stiamo vivendo, occorre guardare a San Benedetto da Norcia non solo come ad un protettore ma come a un educatore, capace di offrire ancora oggi un’indicazione di rotta”. In questo pensiero, espresso in queste due ultime giornate dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia, Mons. Renato Boccardo, e condiviso da tutti gli intervenuti alle Celebrazioni Benedettine, è contenuto il senso più profondo dei festeggiamenti nursini dedicati al Padre del monachesimo occidentale e del viaggio della Fiaccola “Pro Pace et Europa Una”, che ieri sera è tornata a Norcia da Dublino, ripercorrendo in Italia, tra Montecassino e Norcia, il “cammino di San Benedetto”. La “luce” del Santo Patrono d’Europa, scortata da un nutrito gruppo di tedofori, è giunta in piazza San Benedetto poco prima delle 20. Ad attenderla c’erano il sindaco di Norcia Nicola Alemanno e le numerose autorità religiose, tra cui il priore del monastero benedettino di Norcia Padre Cassian Folsom, civili e militari: tra queste il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri, il vice presidente della Camera dei Deputati Marina Sereni, l’ambasciatrice d’Irlanda presso la Santa Sede Emma Madigan, il presidente dell’assemblea legislativa e l’assessore alla cultura della Regione Umbria, rispettivamente Eros Brega e Fabrizio Bracco, il prefetto della Provincia di Perugia Antonella De Miro e altri parlamentari come Catia Polidori, Renata Polverini e Giampiero Giulietti. Insieme a loro anche tutti i sindaci della Valnerina e dell’intera diocesi.

“In un’era come la nostra, in cui l’onda del terrorismo islamico e le crudeli minacce dell’ISIS rischiano di sovvertire la realtà e minare tutti i valori e i punti di riferimento della civiltà occidentale – ha detto il sindaco Alemanno – la Fiaccola di San Benedetto deve rappresentare sempre di più la testimonianza della nostra identità religiosa e della nostra fede. La sua missione deve essere sempre di più quella di contrastare i fondamentalismi dell’orrore a favore di una civiltà del rispetto reciproco, in cui possa prevalere la pace e la libertà, anche religiosa. Con l’esempio della sua vita e con i suoi insegnamenti, raggiungendo la sintesi più alta tra i valori in esso contenuti e quelli laici, San Benedetto ha incoraggiato gli Europei ad integrarsi in un’unica comunità in grado di andare oltre le frontiere nazionali e le rivalità dei popoli. E siamo fermamente convinti che ancora oggi, nel nome di San Benedetto, sia possibile incontrarsi, condividere idee e pensieri”. Pensiero accolto dalle parole dell’onorevole Sereni, per la quale “le istituzioni devono sentire ogni giorno la responsabilità di raccogliere i valori e l’insegnamento di San Benedetto per risolvere i tanti problemi e affrontare le tante sfide che l’Europa e il resto del mondo ci mettono davanti. E la sfida più grande – ha sottolineato – è quella di ricostruire per la pace, rinvigorendo quelle radici cristiane che sono a fondamento dell’Europa”. Anche il sottosegretario Ferri ha rimarcato la stessa irrinunciabile necessità di “tornare al messaggio benedettino, oggi più che mai vivo per i suoi contenuti di pace e operosità”. “Ognuno, in base al proprio ruolo – ha aggiunto Ferri – deve avere una “regola” per marciare uniti nella difesa dei nostri valori più autentici. Anche in politica – ha concluso – il fare squadra, di fronte alle tante minacce cui siamo soggetti, potrà aiutarci ad andare avanti e ad affrontare il futuro”.
La vigilia della festa di San Benedetto, oltre che dall’arrivo della Fiaccola, è stata scandita anche da altri rituali come la cerimonia di consegna del reliquiario di San Benedetto all’Arcivescovo di Spoleto-Norcia e la consegna alla Basilica di San Benedetto della bandiera dell’Irlanda da parte dell’Ambasciatore irlandese in Italia. Non ci sono invece stati, per volere dell’amministrazione, a motivo della recentissima e improvvisa scomparsa del funzionario comunale Daniele Bucchi – che il sindaco ha voluto ricordare caramente nel suo discorso – l’esibizione del complesso bandistico e lo spettacolo piromusicale a conclusione della serata.
Come da programma, invece, le celebrazioni di questa mattina, cui ha partecipato anche la governatrice dell’Umbria Catiuscia Marini, hanno visto dapprima la sfilata del Corteo storico poi la solenne celebrazione eucaristica in Basilica. “Alla scuola di Benedetto – ha detto nel corso dell’omelia l’arcivescovo Boccardo – possiamo ancora oggi, nel mondo contemporaneo così com­ples­so, spesso confuso e secolarizzato, proporre i valori di umiltà, gra­­tuità, ri­nun­cia a se stessi e dedizione agli altri, valo­ri sui qua­li fon­da­re il vivere comune e l’edificazione della socie­tà. Uto­pia? So­gno? Qualcuno lo potrebbe credere. San Bene­det­to ci dice invece che questa è la via. Quanti altri personaggi storici hanno cre­duto di aver coniato la ‘formula vincente’, e la lo­ro me­moria si perde nel buio dei seco­li… Dopo 1500 anni, in­vece, Benedetto par­la ancora”.