La procura della Repubblica di Spoleto ha sequestrato le case popolari Ater di via dell’Ospedale a Norcia, inagibili a causa delle scosse di terremoto di un anno fa. A porre i sigilli sono stati ieri i carabinieri della Compagnia di Norcia, dopo apposito provvedimento del gip.
Il sequestro – disposto su due stecconi di palazzine, di proprietà dell’Ater ma anche di privati – è di tipo probatorio, ai sensi dell’articolo 253 del codice di procedura penale. Massimo riserbo da parte del procuratore capo di Spoleto Alessandro Cannevale; non è chiaro se siano stati notificati o meno in queste ore degli avvisi di garanzia. L’obiettivo del sequestro è quello di valutare eventuali responsabilità nel crollo degli appartamenti a seguito del terremoto, con l’ausilio di accertamenti tecnici che dovrebbero essere disposti a breve.
Questa nuova inchiesta che riguarda Norcia fa parte dell’attività che la procura della Repubblica di Spoleto sta portando avanti in questi mesi. A maggio erano stati apposti i sigilli all’ex Coc, la struttura di Porta Romana utilizzata dopo il 24 agosto per coordinare la macchina dei soccorsi ma anche per ospitare alcuni sfollati (amministratori comunali compresi). In quel caso, per l’ipotesi di reato di crollo di costruzioni o altri disastri dolosi, erano stati emessi 11 avvisi di garanzia. Attualmente sono in corso gli accertamenti da parte dei consulenti tecnici incaricati.
Dalla procura viene confermato che al momento le strutture sequestrate in Valnerina sono soltanto le palazzine di via dell’Ospedale e la struttura nella zona di Porta Romana.