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Norcia, presentato oggi il Fitodepuratore di Castelluccio

 “E’ uno degli impianti più grandi eseguiti in Umbria e nel territorio nazionale per la depurazione completa dei liquami urbani”, così l’assessore regionale ai lavori pubblici Stefano Vinti, ha definito l’impianto di fitodepurazione realizzato a Castelluccio di Norcia, al centro di un convegno che sì è svolto nella Sala Quaranta del Palazzo comunale di Norcia, alla presenza del Sindaco, Nicola Alemanno e del presidente della Valle Umbra Servizi, Maurizio Salari.
L’Assessore Vinti, nell’introdurre i lavori del convegno, ha aggiunto che “con i risultati derivanti da questi anni di funzionamento, di gestione e costi dell’impianto di Castelluccio, si può anche capire se la fitodepurazione può rappresentare un modello di utilizzo per lo smaltimento dei reflui urbani in Umbria, soprattutto nei piccoli centri di particolare pregio ambientale e naturalistico”.
Le caratteristiche ed il funzionamento dell’impianto sono state poi illustrate dall’Ing. Paolo Felici, della Regione dell’Umbria, Direttore dei Lavori dell’opera. I risultati della gestione sono stati invece riportati dal presidente della VUS, Maurizio Salari. “I costi praticamente dimezzati, ha affermato Salari, e la quasi assenza di consumi energetici portano a concludere che questo potrebbe essere un modello ripetibile per la depurazione di molte altre realtà umbre”.
L’impianto di depurazione è ubicato in un area che si trova a circa 600 m dal centro di Castelluccio, in una zona agricola pressoché pianeggiante, situata alla altezza media di 1300m. Durante la stagione turistica, i volumi di acque reflue prodotte aumentano notevolmente e di conseguenza lievitano anche i costi e le difficoltà operative. Si verificano dei picchi di presenza, dovuti sia alle attività turistiche che alle seconde case, con massimi attualmente previsti intorno ai 500-600 abitanti equivalenti; l’utenza massima stimata, in base alle previsioni future, è pari a circa 1000 e su tale potenzialità è stato dimensionato l’impianto.

L’obiettivo principale è stato comunque quello del rispetto della naturalità dell’ambiente e del paesaggio, visto che l’impianto è situato nel cuore del Parco nazionale dei Monti Sibillini. L’impianto è impostato in due fasi fisicamente distinte. La prima, di pretrattamenti, è realizzata in una zona a margine della strada facilmente raggiungibile per controlli e manutenzioni; la seconda, di fitodepurazione, è invece posizionata a valle così da poter essere alimentata per gravità. L’impianto è interamente a flusso sommerso, il che evita la proliferazione di insetti o la formazione di cattivi odori. Per migliorare sensibilmente l’inserimento ambientale, intorno al sistema di fitodepurazione, sono stati realizzati due sistemi umidi in cui si è ricreato l’ habitat idoneo per la fauna selvatica, in particolare quella anfibia. L’area, è delimitata da una recinzione a maglia larga per permettere il passaggio della fauna. “L’opera, ha concluso l’assessore Vinti, si presenta in modo estremamente naturale, senza che siano visibili opere edilizie ed elettromeccaniche. Quello della fitodepurazione è un sistema che utilizza il filtraggio naturale e l’aiuto di microbatteri e che vive grazie alle piante. L’energia utilizzata, in confronto ad altri impianti, è praticamente assente. Il sistema di trattamento è, pertanto, di tipo naturale e permette di trasformare liquami in acqua. Ad interventi conclusi, ad inverdimento definitivo, il risultato sarà uno dei tanti rettangolini verdi, un elemento dello splendido puzzle che compone la tela che copre queste terre”.