Terremoto

Norcia, posticipata la chiusura della mensa in attesa del Cas

Superare in ogni modo la burocrazia per non far soffrire i popoli del centro Italia. E’ l’accorato appello che Papa Francesco ha lanciato “a braccio” durante l’Angelus di ieri. “Per favore – ha detto – che qualsiasi tipo di burocrazia non faccia aspettare e ulteriormente soffrire i terremotati”. Il Pontefice è solito andare fuori dagli schemi prefissi, la visita ‘a sorpresa’ nelle zone terremotate e a San Pellegrino del 4 ottobre ne è dimostrazione. Anche ieri il Papa ha voluto lanciare un’ulteriore messaggio in cui “richiama quanto noi sindaci del cratere del sisma stiamo chiedendo ormai da mesi e ci permette di ribadirlo oggi con forza: lasciateci lavorare e diminuite la burocrazia che ci sta attanagliando” dice il Sindaco di Norcia, Nicola Alemanno. “Diversi nostri concittadini vivono una situazione di sofferenza  e insofferenza, noi amministratori locali abbiamo il compito di fornire risposte certe e immediate cui seguano le azioni”. In questa direzione va anche la gestione della mensa la cui chiusura, prevista per il 31 gennaio è stata posticipata al 14 febbraio a seguito di un accordo tra il Comune di Norcia e il Sistema di Protezione Civile per venire incontro all’esigenza della popolazione alla quale non è stato erogato il C.A.S. (contributo per l’autonoma sistemazione) per cui l’area servizi sociali è al lavoro.

“Noi sindaci – continua Alemanno –  abbiamo il dovere di gestire questo periodo di emergenza nelle nostre città e dobbiamo farlo nel modo più veloce e snello possibile. A tal proposito  – annuncia Alemanno – sono partiti i lavori di urbanizzazione di 63 piazzole in località Opaco (nei pressi della Grifo Latte) che ospiteranno le attività produttive, che hanno chiesto la delocalizzazione”.

Il Premier Gentiloni intanto, già una settimana fa, aveva annunciato pubblicamente in televisione modifiche al decreto allo scopo di ridurre la burocrazia e centralizzare i poteri: da Norcia si auspicano novità a breve.