Una nuova ‘casa’ per i monaci benedettini di Norcia. Ha ufficialmente aperto le porte ai fedeli infatti la cappella di San Benedetto in Monte, che rappresenta la prima fase del progetto di ricostruzione post terremoto avviato dai frati guidati da padre Benedetto Nivakoff.
“E’ un giorno molto importante per noi e per la nostra comunità – spiega il priore dell’Ordine dei Monaci Benedettini di Norcia – Inaugurando la cappella abbiamo completato la prima parte del nostro percorso di ricostruzione e stiamo piano piano ripristinando una normalità che un anno fa era impensabile. Questa quotidianità ritrovata è un segnale importante per tutta la comunità di Norcia: è la manifestazione tangibile che insieme è possibile ripartire. Ringrazio chi ci ha aiutato a raggiungere questo risultato e a condividere con tutta la città un forte segno di fiducia e speranza”.
Situata poco fuori dalle mura della città la cappella in legno, interamente antisismica, è in grado di ospitare 150 fedeli. Oltre a essere parte di un più ampio progetto dei monaci che porterà alla costruzione della nuova abbazia benedettina, la cappella è una delle poche chiese antisismiche della zona. Tutti gli elementi strutturali – pareti portanti, travi, capriate, perline e isolamento – sono realizzati in legno d’abete PFC e FSC. Il legno utilizzato proviene quindi da fornitori certificati che adottano una selvicoltura corretta e responsabile, che attua la sostituzione immediata delle piante tagliate con nuovi esemplari. Il tetto è ventilato, così da garantire un eccellente isolamento termico e un importante risparmio energetico, mentre coppi del tetto e mattonelle del pavimento sono di produttori locali umbri. Il ricorso ad artigiani locali è stato molto intenso, con l’obiettivo di favorire il rilancio dell’economica locale di Norcia e della regione.
A sostenere l’operazione è stata la birra Leffe, che ha promosso un’edizione limitata (100mila bottiglie) della bottiglia #leffepernorcia (www.leffepernorcia.it) a tale scopo. “Ci onora essere parte di un progetto che, ne siamo certi, contribuirà a ricreare un nuovo equilibrio nella città di Norcia” ha commentato Davide Franzetti, Amministratore Delegato di AB InBev Italia.
Prima del sisma i monaci benedettini vivevano in città, nello storico Monastero di San Benedetto fondato su quella che, secondo la tradizione, era la casa natale dei santi Benedetto e Scolastica. Nella struttura abitava una comunità di provenienza internazionale, composta da circa 15 giovani monaci (l’età media è di 30 anni). A causa delle lesioni subite dal Monastero in città, il gruppo è stato costretto a trasferirsi nel Monastero di San Benedetto in Monte.
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