Un uomo tenace, intelligente, costantemente animato da uno spirito di servizio incondizionato per la sua terra, testardo e determinato nelle sue battaglie volte ad ottenere riconoscimento e maggiore attenzione per la sua amata Norcia, appassionato e instancabile nel suo impegno politico e civile.
E’ il ritratto di Alberto Novelli, già sindaco di Norcia dal 1975 al 1986, emerso lo scorso sabato, nel corso della giornata commemorativa voluta dall’amministrazione Stefanelli, durante la quale è stata intitolata all’ex primo cittadino anche l’attuale via Fiume. Alla cerimonia, che ha preso il via presso il palazzo comunale, sono intervenute numerose autorità, tra queste molti amministratori e politici in carica nel momento in cui Novelli svolse la sua funzione pubblica: tutti con una propria e personale testimonianza di vita, che hanno voluto consegnare ai presenti. “Sono onorato di accogliere gli amici di ieri e di oggi – ha esordito il sindaco Gian Paolo Stefanelli – per questa che vuole essere una manifestazione di carattere puramente istituzionale e non politico. Il sindaco Novelli ha lasciato un segno indelebile nella nostra comunità; si è sempre imposto per valorizzare e rivendicare le peculiarità della nostra montagna. E la nostra comunità gli deve questo riconoscimento”.
“Nei primi anni ’70, quando conobbi Novelli, ero assessore regionale all’urbanistica e alle politiche del territorio”, ha raccontato Franco Giustinelli. “Allora il clima della Regione con la Valnerina non era idilliaco ma di guerra fredda. Novelli accusava la ‘Regione rossa’ di non aver speso i soldi assegnati per i precederti eventi sismici. Ma al di là degli elementi di contrapposizione c’erano anche punti di contatto. Un rapporto duraturo con Novelli si stabilì con il terremoto del ’79. In quella situazione di grandissima tensione e di acuta emergenza si misurò tutta la sua abnegazione. Insieme creammo un coordinamento e da quel momento la Valnerina divenne il problema numero uno dell’Umbria.
Una solidarietà profonda azzerò tutti i contrasti. Il ruolo di Novelli fu determinante: fu uno strenuo difensore dei Comuni, delle frazioni e dei cittadini. Volle fortemente una nuova normativa per la ricostruzione che privilegiasse la sicurezza dei cittadini e, convergenti su questo punto, istituimmo cantieri pilota in queste zone, elaborammo piani di recupero ad hoc e fummo promotori di misure specifiche per lo sviluppo non solo edilizio, ma anche infrastrutturale e culturale”. “Il primo impegno di Novelli, all’indomani della nascita della Regione – ha ricordato anche il senatore Pierluigi Castellani – fu quello di far diventare Norcia e la Valnerina protagoniste della nuova stagione umbra. Alberto fu un uomo di grandi intuizioni e progetti; lavorò per la ricostruzione ma seppe guardare anche al futuro sviluppo economico”. Stessi pensieri quelli espressi da Franco Ciliberti, Mario Roych, Giovannetto Serafini, Pino Stancati, Pino Sbrenna ed altri cari amici, con i quali Novelli condivise valori, obiettivi, metodi ed esperienze. Ed infine le testimonianze più toccanti dei familiari: quella del genero, lo scrittore Michele Sanvico, autore dell’opera “Sindaco Novelli – L’orgoglio della ricostruzione, la fierezza dell’onestà”, in cui si spiega, attraverso una meticolosa e lunga ricostruzione storiografica, l’azione e l’impegno dell’ex sindaco per la sua Norcia. E poi, in ultimo, la testimonianza della moglie Nerina Stella.
“Seppure con un carattere a volte impossibile – ha detto – Alberto aveva due grandi qualità: una profonda sensibilità d’animo e un radicato senso del dovere, quest’ultimo sempre speso più verso la sua città che verso se stesso, più verso i suoi cittadini che verso la sua famiglia. Oggi vi ringrazierebbe certamente ma direbbe anche: ‘ho fatto solo il mio dovere di sindaco’”. La cerimonia si è conclusa con lo scoprimento della targa a lui dedicata nella via che fino a sabato si è chiamata “Fiume”.