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NORCIA: GRANDE PARTECIPAZIONE PER IL SEMINARIO SULLA DISLESSIA

Ha riscosso successo, questa mattina a Norcia, il seminario organizzato dall'Istituto Comprensivo “De Gasperi”, con il patrocinio del Comune di Norcia e della Regione Umbria, sulla problematica dei disturbi specifici dell'apprendimento. E' stato un importante momento di confronto e di informazione per gli operatori scolastici e sanitari intervenuti ma anche per gli stessi studenti e alcuni genitori e un modo per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo argomento, “un fenomeno sempre più in espansione – ha rimarcato il commissario straordinario del Comune Giancarlo de Filippis al momento dei saluti, ringraziando dell'iniziativa il dirigente scolastico del comprensivo Rosella Tonti – meritevole dell'attenzione di tutti, non solo delle scuole”.

Tra i disturbi dell'apprendimento, oggetto di maggiore riflessione, sia dal punto di vista teorico che sanitario e politico, è stato il problema della dislessia, che in Umbria interessa il 4% della popolazione scolastica. “La dislessia è un disturbo specifico dell'apprendimento che riguarda il leggere, lo scrivere e il calcolo, che può verificarsi in bambini assolutamente sani dal punto di vista psicofisico. La dislessia non è una malattia, non esiste una cura medicinale; non è un handicap; non è una questione di ambiente socioculturale. Il bambino è assolutamente sano, ma presenta dei disturbi dell'apprendimento a livello neurobiologico: ha un suo modo di percepire la realtà. Questo disturbo viene spesso confuso con negligenza, svogliatezza, scarso interesse allo studio. È un disturbo da non sottovalutare, perché può comportare per il bambino problemi che vanno dall'abbassamento dell'autostima fino alla depressione, oltre a problemi di livello familiare: capita spesso, infatti, che le famiglie non riescano ad accettare il problema. Ma la dislessia non impedisce assolutamente una vita normale”.

È stata questa l'opinione comune dei relatori che si sono succeduti nel corso del seminario; tra questi la dottoressa Maria Luisa Bosi del dipartimento di neuropsichiatria presso la Asl3 della Valnerina, il dottor Valerio Corsi, psicologo e tecnico presso l'Associazione Italiana Dislessia e il dottor Giovanni Mazzotta, direttore di neuropsichiatria infantile e dell'età evolutiva presso la Asl4 di Terni. “La dislessia non è uno scoglio insormontabile – è stato sottolineato più volte – soprattutto se sul bambino, sulla famiglia, ma anche sugli insegnanti, che devono essere in grado di riconoscere ed affrontare il problema, si lavora con interventi adeguati”. Ed è fondamentale adottare una diagnosi precoce e forme di prevenzione in grado di dare maggiori possibilità di recupero dei bambini affetti da tali disturbi. Verso questa direzione sembra orientata anche la stessa Regione Umbria che, rispetto a queste specifiche problematiche, “nel nuovo Piano Sanitario in fase di partecipazione – ha affermato la dottoressa Maria Donata Giaimo della direzione regionale della sanità – sta prevedendo rapporti più stretti e sistematici con le scuole”.

Il tema sulle difficoltà dell'apprendimento è attualmente anche al centro dell'attenzione parlamentare per via di un disegno di legge presentato dal senatore Franco Asciutti, anch'esso presente all'incontro. “L'intervento normativo 512 – ha illustrato il senatore – intende introdurre, a sostegno degli alunni affetti da difficoltà di apprendimento, misure per la diagnosi precoce, indicando interventi volti a prevenire l'insuccesso scolastico, ad assicurare il pieno sviluppo delle potenzialità, a garantire il diritto all'istruzione e ad agevolare l'integrazione sociale e culturale”.

A sostegno del senatore Asciutti si è dichiarata la senatrice Ada Spadoni Urbani, membro dell'XI commissione permanente lavoro e previdenza sociale. “Tutte le iniziative in materia – ha detto – vanno sostenute al fine di favorire non solo l'integrazione scolastica degli studenti affetti da tali disturbi ma anche il loro successivo inserimento nel mondo del lavoro”. La parola è passata quindi alla dottoressa Marina Locatelli, presidente dell'Associazione Italiana Dislessia Umbria, che ha illustrato alcune iniziative messe già in atto dall'associazione e alcune proposte sulle quali lavorare. “In alcuni distretti scolastici della Regione, dal 2004 ad oggi – ha riferito la Locatelli – sono state fatte esperienze di screening basate sull'applicazione di una didattica adeguata ai bambini con disagio scolastico e tutte hanno portato a risultati soddisfacenti, apprezzati sia dalle famiglie che dalla scuola”. “Stiamo anche lavorando – ha annunciato – all'attivazione proprio a Norcia, in fase sperimentale, di uno sportello informativo rivolto alle famiglie e alla scuola per ascoltare le diverse esigenze, promuovere strategie didattiche e ovviare alle difficoltà”.

Le conclusioni del seminario sono state quindi affidate alla dottoressa Sabrina Barelli del distretto scolastico regionale per l'Umbria, intervenuta insieme al direttore generale Nicola Rossi. “Incontri come questo di oggi – ha detto – sono fondamentali per comprendere più a fondo il problema e sensibilizzare tutti. Il nostro ufficio ha sempre sostenuto le iniziative ad esso correlate per garantire a tutti gli studenti le stesse opportunità formative. Ma la scuola – è stato il suo appello – non può farcela da sola. Per ottenere risultati più evidenti serve una sinergia istituzionale ed interistituzionale”.