Cronaca

Norcia, giornata di inaugurazioni

Giornata di inaugurazione oggi a Norcia, anche se il tempo non è dei migliori. Nonostante nella città di San Benedetto non si placa la polemica sulle navette che questo fine settimana permetteranno ai turisti di poter assistere alla Fioritura a Castelluccio nonostante la chiusura della strada e mentre la Provincia di Perugia ha riaperto ieri al transito alcuni tratti della sp 477, si registrano anche due nuovi tasselli importantissimi per la comunità.

Oggi, infatti, sono avvenuti due diversi tagli del nastro. Quello della struttura polivalente alle porte della città progettata dall’architetto Stefano Boeri (ospitata in un’area a ridosso delle marcite e di una zona archeologica ma che sarà in realtà solo temporanea) e l’inaugurazione del modulo di Radiologia dell’ospedale di Norcia.

La struttura polivalente progettata da Boeri

All’indomani degli eventi sismici, abbiamo subito pensato che avremmo dovuto realizzare strutture strategiche capaci di garantire, in ‘tempo di pace’, funzioni pubbliche e la vita sociale per le comunità, ma che in situazioni di criticità potessero svolgere un ruolo di coordinamento delle emergenze”. Lo ha sottolineato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo a Norcia all’inaugurazione del primo dei quattro padiglioni che formeranno l’Area Polivalente di Norcia, che permetterà ai cittadini di disporre di spazi collettivi temporanei in attesa della ricostruzione integrale degli edifici pubblici danneggiati. La struttura è stata realizzata grazie a una raccolta fondi promossa dal “Corriere della Sera” e da La 7 ed è stata progettata dall’architetto Stefano Boeri, che oggi e domani è a Norcia e Spoleto per una “due giorni” del “laboratorio per la ricostruzione”.

 “Questa straordinaria struttura – ha detto la presidente Marini – rappresenta un importante tassello del nostro sistema di protezione civile. L’Umbria – ha ricordato – dispone di strutture analoghe, in grado di ospitare attività di coordinamento delle emergenze, perché ha fatto tesoro, suo malgrado, delle lezioni dei precedenti terremoti. Penso alla preziosissima struttura di Santo Chiodo di Spoleto, dove abbiamo potuto ospitare più di 5mila opere, testimonianze bellissime e importantissime del nostro patrimonio culturale”. La presidente Marini ha quindi ringraziato in particolar modo il “Corriere della Sera” e “La 7”, oltre agli altri sponsor, e ha ricordato come sia stata “enorme e commovente le generosità degli italiani che oggi possono toccare con mano ciò che con le loro donazioni viene costruito”.    “Un grazie particolare – ha concluso – vorrei rivolgerlo a Stefano Boeri sia per questo lavoro, per la progettazione e realizzazione di quest’opera, ma anche per il Laboratorio cui sta dando vita in questi giorni a Norcia e Spoleto. Riceveremo un aiuto importante per poter realizzare quel salto di qualità nell’opera di ricostruzione, avendo attenzione non solo al ‘com’era e dov’era’, ma soprattutto al futuro delle nostre comunità”.

Il modulo di Radiologia nell’ospedale

E sempre oggi è stato inaugurato il nuovo Modulo di Radiologia dell’Ospedale di Norcia, un importante risultato raggiunto grazie alla collaborazione tra la USL Umbria 2 e Roche, insieme al contributo di BDA Solution srl di Campagnalupina (VE) – che ha gratuitamente provveduto a disinstallare e spostare le apparecchiature di radiologia dal reparto ospedaliero al nuovo modulo – e alla collaborazione di altre aziende che hanno lavorato per la realizzazione e l’allestimento del prefabbricato che ospiterà il reparto. Il progetto rappresenta un ulteriore passo in avanti nel ritorno alla normalità per gli abitanti della cittadina umbra e dei centri limitrofi tra cui Arquata del Tronto, Accumoli e Amatrice, per i quali Norcia è da sempre punto di riferimento. Il nuovo reparto consentirà infatti all’Ospedale di erogare circa 8.000 prestazioni radiografiche ogni anno. Nel dettaglio il nuovo reparto sarà dotato di diverse apparecchiature recuperate dalla struttura inagibile e trasferite nel nuovo modulo prefabbricato quali:

  • Tomografo assiale computerizzato Siemens Somatom Sensation 16 slices
  • Ortopantomografo Planmeca PM Froline XC
  • Tavolo radiologico Telecomandato GMM Opera T90E
  • Teleradiografo per esami della colonna in toto sotto carico

Si tratta di una dotazione particolarmente importante soprattutto se si considera che nessuno dei centri colpiti dal sisma nell’area del Sibillini è dotato di TAC, pertanto il modulo di Norcia assumerà una rilevanza strategica nella diagnostica per immagini della zona. “Nonostante le difficoltà,– ha dichiarato Imolo Fiaschini, Direttore Generale della Usl Umbria n.2 –  fin dalle prime ore dopo il sisma l’Usl Umbria n. 2 ha lavorato in emergenza, insieme alla Regione, per garantire tutti i servizi sanitari e sociali essenziali per la popolazione. Abbiamo poi continuato ad operare per garantire l’erogazione dei servizi sanitari, la loro localizzazione provvisoria e redistribuzione all’interno del territorio aziendale, in attesa della futura riconfigurazione definitiva legata alla ricostruzione post-sismica. Questo spazio  – prosegue Fiaschini – rappresenta un primo consolidamento di queste iniziative, permettendo di mantenere in questo territorio un valido presidio di sanità utile a dare risposte efficaci ai bisogni di salute della popolazione. Ringrazio prima di tutto  Roche che ne ha reso possibile la realizzazione e tutti coloro che hanno collaborato per raggiungere questo importante risultato”.

Il Gruppo Roche, presente in Italia da 120 anni e fortemente radicato nel territorio, ha scelto di supportare la comunità umbra con un contributo di 100 mila franchi svizzeri, nella convinzione che il diritto alla salute sia uno dei primi ambiti dai quali partire per una reale ripresa delle zone colpite dal tragico sisma dello scorso anno. “La ricostruzione di questi territori non può limitarsi ai soli aspetti materiali, ma deve essere accompagnata da una rinascita morale e sociale, con il sostegno e l’intervento delle Istituzioni pubbliche, ma anche dei soggetti privati – commenta Maurizio de Cicco, Presidente e AD Roche Italia – Come Roche il nostro obiettivo è contribuire in modo concreto al lungo e difficile percorso verso il ritorno alla normalità di queste popolazioni. Ci auguriamo che questo progetto possa essere un valido segnale di speranza per tutte quelle persone che hanno vissuto in prima persona il dramma del terremoto, perdendo con esso i loro affetti, le loro case, il loro passato”.

Barberini: “Sulla ricostruzione decidano i territori”

Norcia e la Valnerina sono le prime realtà colpite dal terremoto, nell’area del centro Italia, a disporre di un modulo di Radiologia in grado di fornire tutte le attività di diagnostica per immagini, inclusa la Tac e ciò è motivo di grande orgoglio per l’Umbria”: lo ha detto l’assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare dell’Umbria, Luca Barberini, intervenendo oggi pomeriggio all’inaugurazione del nuovo modulo di Radiologia.     “Questo – ha sottolineato – è un primo passo per la riorganizzazione dei servizi sanitari a Norcia, che verrà definita prima dell’autunno per assicurare servizi sociosanitari di qualità su questo territorio. Lavoreremo anche per la realizzazione di un intervento di sistemazione del presidio ospedaliero e di una pista di elisoccorso attrezzata anche per il volo notturno”.

   “Subito dopo il sisma – ha evidenziato Barberini – abbiamo continuato a garantire tutti i servizi sanitari e sociali essenziali, assicurando non solo la gestione dell’emergenza ma anche prestazioni di qualità e di prossimità, per dare un segnale di normalità alla popolazione. Oggi, con questo nuovo modulo sanitario avanzato, facciamo un ulteriore passo in avanti, dando risposte più efficaci ai bisogni di salute dei cittadini di tutta la Valnerina. La nuova struttura di Radiologia – ha sottolineato l’assessore – rappresenta un risultato importante, raggiunto grazie a un proficuo lavoro di squadra che ha coinvolto la Regione, la Usl Umbria 2, la Protezione civile e partner privati. Ringrazio quanti hanno contribuito a realizzarla, in modo particolare la Roche che ha saputo creare questa opportunità”.

Barberini ha anche colto l’occasione per lanciare un messaggio sul tema della ricostruzione post terremoto, affermando che “sarebbe opportuno riportare i livelli decisionali sui territori, che sono più vicini ai problemi concreti delle comunità e quindi in grado di dare risposte più efficaci e tempestive, tenendo presente il modello umbro della ricostruzione post sisma del ’97 che ha ben funzionato, assicurando un recupero veloce e trasparente”.