Norcia e Castelluccio tornano a vivere dopo la paura del terremoto e, anche attraverso la ricostruzione delle principali arterie di comunicazione, le zone colpite dal sisma si preparano alla rinascita che sembra ormai ‘fiorita’. Un ruolo di grande rilievo hanno avuto anche i cittadini che sono sempre stati parte attiva nel processo di ricostruzione e rivitalizzazione dei proprii territori, come nel caso di Castelluccio, dove alcuni residenti hanno compito il ‘miracolo’ di riportare l’acqua nei fontanili. Da una parte le istituzioni, dall’altra gli “eroi civili” – come sono stati ribattezzati – la giornata di ieri è stato un punto di ripartenza fondamentale.
Per quanto riguarda le vide di comunicazione, è stata riaperta la Strada Provinciale 477 che collega Norcia a Castelluccio: “Dopo circa otto mesi dalla devastante scossa del 30 ottobre scorso – ha sottolineato l’assessore regionale Giuseppe Chianella – l’arteria è stata riaperta, in alcuni tratti con la circolazione a senso unico alternato, mentre proseguono i lavori per la sistemazione definitiva. Ed è con particolare soddisfazione che abbiamo visto fin da subito file di turisti, giunti per visitare il Pian Grande e ammirare la fiorita, ma anche per testimoniare la loro vicinanza alle nostre comunità. Turisti – ha aggiunto – che sono giunti con ogni mezzo: auto, moto, bici, camper. Hanno letteralmente preso d’assalto la tensostruttura allestita nella piazzetta di Castelluccio che ospita le attività di alcuni ristoratori del borgo; anche le strutture ricettive aperte hanno accolto turisti”.
Presenti anche i rappresentanti della Provincia di Perugia, nei confronti della quale, il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, ha espresso il suo riconoscimento per l’impegno profuso nel ripristinare i principali collegamenti interni ed esterni rispetto alle criticità prodotte dal terremoto. “E’ una giornata importante – ha detto Nando Mismetti, presidente della Provincia di Perugia, all’arrivo a Castelluccio, dove la delegazione è stata accolta da un pool di ristoratori del paesino devastato dal terremoto del 30 ottobre scorso – è il segnale all’Italia e al mondo che non vogliamo arrenderci. Plaudo alla consigliera Erika Borghesi, che ha seguito giorno dopo giorno l’andamento dei lavori, e ai dipendenti della Provincia che, avendo capito e accettato la sfida, hanno stretto i denti. Ci siamo riusciti e non era scontato. I 20 km di strada tra Castelluccio e Norcia avevano subito danni di estrema gravità”.
“Noi rispetto a quanto avviene in altri territori colpiti dal sisma – hanno detto all’unisono i rappresentanti istituzionali – stiamo lavorando insieme e così faremo anche guardando avanti, impegnandoci a progettare e realizzare una ricostruzione di qualità. Questa è l’unica ricetta possibile”.
La strada provinciale fino a data da destinarsi sarà aperta al traffico dalle 6 del mattino alle 22.00.
Gli eroi dei fontanili – Le buone notizie per Castelluccio, riguardano soprattutto l’azione dei alcuni residenti che Roberto Pasqua, presidente della Comunanza Agraria di Castelluccio, ha voluto citare uno ad uno: Ottavio Testa, Adorno Pignatelli, Stefano e Armando Pasqua, Agostino Tuccini, Diego Pignatelli.
Sono loro che, come sottolinea Pasqua: “hanno realizzato una grande impresa e, nonostante le difficoltà, non hanno perso il coraggio nel resistere e perseverare nella stupefacente opera che hanno compiuto. Hanno attraversato delle alture, hanno scalato anche le montagne ma alla fine ci sono riusciti: hanno riportato l’acqua nelle fonti castellucciane”.
Secondo quanto riferito dal presidente della Comunanza Agraria, dopo mesi di incontri e riunioni sul settore acque di Castelluccio si era trovato un accordo in base al quale si prevedeva che per alimentare il Pian Grande e le fonti presenti, dopo il terremoto rimaste vuote a causa della scomparsa idrica, si dovesse attingere all’acquedotto di San Lorenzo, in territorio marchigiano, in virtù della sua grande portata.
Vista la buona capacità del bacino idrico, nell’ambito della riunione tecnica, si era pensato che l’acquedotto di San Lorenzo avrebbe potuto risolvere la questione, ripristinando i fontanili di Colle della Rotonda e di Fonte Nova, anch’essi rimasti a secco. Ma, col passare del tempo, anche l’acquedotto di San Lorenzo ha subito un drastico ribassamento delle proprie acque, non risultando più sufficiente ad alimentare il Pian Grande.
“Tutti i bestiami di Castelluccio si sono quindi improvvisamente ritrovati senza acqua. E ovviamente – sottolinea Pasqua – è comprensibile capire quando sia assolutamente prioritario per abbeverare gli animali e le greggi.
Per far fronte alla situazione allora, la Comunanza Agraria di Castelluccio insieme con la Pro Loco della frazione hanno acquistato un tubo lungo circa 4 chilometri, con il prezioso contributo della società Pascoli Alti di Ulisse Marcato, e nella giornata di ieri i nostri eroi si sono messi all’opera”.
L’impresa – “Sono partiti da un fontanile ubicato quasi in sommità dei Colli Alti e Bassi al di sotto delle pendici del Monte Vettore, posizionando ivi il tubo – racconta ancora Pasqua – e poi con grande tenacia percorrendo molta strada tra le montagne sono riusciti a portare l’acqua nelle fontane di Le Monache, del Pian Grande, del Colle della Rotonda e di Fonte Nova, riuscendo così in tal modo ad abbeverare i bestiami.
Come Presidente della Comunanza Agraria di Castelluccio e insieme alla Pro Loco di Castelluccio vi ringraziamo enormemente per questo lodevole gesto che dimostra il vostro grande coraggio e il grande legame che vi lega a questi luoghi. Non vi ha fatto paura nulla e non vi siete affatto preoccupati di sudare e faticare perché è quello che, con amore per questo lavoro, fate ogni giorno.
Siete riusciti a risolvere una delle più grandi criticità, sia in termini di difficoltà che di delicatezza, che affliggeva la frazione di Castelluccio, poiché ve lo dico sinceramente, non so se con eventuali altre operazioni si sarebbe risolto allo stesso modo. Oltretutto ci tengo a precisare che l’acqua, convogliata da questo fontanile posizionato in altezza, viene presa dall’ultimo blocco della cisterna dello stesso, così che si tratta solamente di un’operazione di recupero di acqua da fontane piene, non concretando alcuna sottrazione di acqua”.