Dal sindaco è arrivato anche un ringraziamento speciale a Bruno ed a sua figlia. L’uomo, infatti, assegnatario di una Sae, vi ha rinunciato temporaneamente per cederla a Cecilia Amici, l’85enne simbolo di San Pellegrino, esclusa dalla graduatoria perché per il Comune la sua casa era inagibile soltanto dal 30 ottobre e non dal 24 agosto.
Le case, da 40 e 60 mq potranno ospitare nuclei familiari fino a 4 persone, sono dotate di ogni comfort, dalla cucina attrezzata, divani, tv a led, coperte, ferro da stiro e stendibiancheria. “Dentro sono rifinire di tutto ciò che noi ora non abbiamo, poiché il terremoto ce lo ha tolto. Continuerò a ripetere – ha aggiunto – che la vera notizia di questi mesi è che le Istituzioni stanno funzionando se sono capaci di mettere insieme tutto questo con livello di qualità. Quello di oggi è solo il primo di tantissimi passi che percorreremo insieme e ci portino fuori da questa situazione”.
Grande l’entusiasmo dell’assessore Fernanda Cecchini, che ha ricordato “le prime ore di disperazione dopo il 24 agosto ma oggi non solo San Pellegrino ma tutta l’Italia guarda con speranza e fiducia nel futuro. Lo Stato c’è, funziona ed è accanto ai cittadini seppur ha bisogno dei suoi tempi, rispettando procedure e norme. Le 18 casette che consegniamo oggi, in tempi comunque brevi se pensiamo alle nevicate dei giorni scorsi, sono un primo bel traguardo che da messaggio di speranza. Grazie a tutto il personale dell’Agenzia Forestale e ai dipendenti della Regione che hanno lavorato con impegno, oltre che al commissario straordinario Vasco Errani, al capo della protezione civile Fabrizio Curcio e alla presidente della Regione, nonché vice commissario, Catiuscia Marini. Questo risultato contrasta le critiche di chi diceva di utilizzare casette di venti anni fa – ha concluso la Cecchini – chi ha perso tutto ha diritto di stare all’interno di luogo di qualità e ben fatto. Quindi rivendico convintamente la nostra scelta”.
A portare il saluto della Protezione civile è stato il vice capo Dipartimento, Angelo Borrelli: “Abbiamo lavorato tutti per arrivare a questo risultato, soprattutto le maestranze che anche in condizioni difficili sono arrivate alla consegna in breve tempo. Il fabbisogno è cospicuo ed è tuttora in via di definizione ma negli anni trascorsi abbiamo espletato le procedure di gara fino ad avere 18.000 soluzioni di emergenza ed eravamo pronti a fornire il nostro supporto con strutture di ricovero temporaneo, comunque un’accezione riduttiva vista la dotazione attuale delle Sae. Per Norcia ad oggi la necessità comunicata è di 210 abitazioni ma sappiamo già che il numero è in aumento”.
I lavori per diversi di questi villaggi sono in corso: attualmente si stanno concludendo le 20 per cui è stata già fatta l’assegnazione ma non ancora consegnate, mentre se ne stanno realizzando altre 63 ed a breve ulteriori 90.