Perugia

Non riesce al Comune la “fuga” da Teatro Pavone Srl e Umbria Tpl e Mobilità Spa

La maggioranza va sotto in Commissione bilancio e così fallisce l’exit strategy del Comune di Perugia dalle partecipate Umbria Tpl e Mobilità  Spa e dalla Teatro Pavone srl. Il vice sindaco Barelli era giunto in Commissione per illustrare la volontà di alienare le quote mediante asta pubblica entro il 31 dicembre del prossimo anno (entro il primo settembre per le quote di Umbria Tpl e Mobilità). Dismissioni che secondo Barelli sono un obbligo imposto dal Tusp, che non consente di mantenere quote di società che non gestiscono un servizio di interesse generale e che hanno prodotto un risultato negativo per quattro dei cinque esercizi precedenti. Una scelta che l’amministrazione comunale aveva assunto “con rammarico” per quanto riguarda il Pavone, mentre per quanto riguarda la mobilità si sarebbe atteso di verificare il piano per la creazione di un’unica agenzia regionale, per la quale si sono tenuti già alcuni incontri tra le Istituzioni interessate.

Circa Conap, pur in presenza di taluni indici di criticità previsti dall’art.20 comma 2, il mantenimento della partecipazione è giustificato da ragioni economiche dettate dai forti costi fiscali legati alle operazioni di liquidazione (oltre 2 milioni di euro) che renderebbero molto più onerosa la dismissione rispetto al mantenimento e tenuto conto del fatto che la società è proprietaria di importanti reti acquedottistiche funzionali all’erogazione di un servizio pubblico locale.

Nella delibera si dà atto che la partecipazione in Minimetrò può essere, ex lege, mantenuta; una futura alienazione delle quote potrà essere oggetto di una prossima eventuale deliberazione del Consiglio comunale in attuazione delle misure correttive sui rendiconti di gestione 2014 e 2015 trasmesse alla Corte dei Conti.

Infine, nella sua relazione Barelli aveva comunicato la posizione favorevole del Comune di Perugia al rinnovo del Consiglio di amministrazione di Sase, la società che gestisce l’aeroporto internazionale dell’Umbria, dopo le critiche mosse dal Consiglio regionale.

Ma è sul Teatro Pavone che la maggioranza si è divisa. E così, il voto favorevole di Nucciarelli (insieme a quelli dell’opposizione) e le astensioni di Cagnoli, Pittola e Sorcini hanno fatto naufragare il piano della Giunta Romizi.

Il Pd parla di “ennesima brutta figura della Giunta Romizi“, di fronte ad un atto “che rispecchia l’ignavia che ha contraddistinto questi cinque anni di Amministrazione Romizi“. Insomma, un’Amministrazione che ha tentato di aggirare i problemi, anziché gestirli. “Fortunatamente – esulta il gruppo Pd – l’opposizione di concerto con alcuni esponenti di maggioranza più attenti a questi temi, ha bloccato l’atto in commissione, respingendolo, dando l’opportunità alla città di restare protagonista dei processi principali dello sviluppo della regione”.