Non sono a norma e pertanto non possono essere immesse in commercio, le circa cinquanta tonnellate di pellet – 46 per l'esattezza – che nello scorso mese di novembre furono sequestrate dalla Polizia di Foligno, diretta dal vicequestore aggiunto Bruno Antonini. Un'operazione messa a punto dal locale commissariato, a seguito di un'indagine condotta in sinergia con l'Arpa (agenzia regionale di protezione ambientale). Piombo, zinco e rame: queste le sostanze rilevate dai laboratori dell'Arpa e messi a disposizione della Procura di Perugia. Non sono invece state riscontrate sostanze radioattive. Intanto, in base alla indagine condotte dagli agenti folignati, è stato denunciato per truffa un imprenditore di origine meridionale con l'accusa di violazione della legge sull'ambiente e frode commerciale. Il maxi quantitativo di pellet venne sequestrate sia in Umbria che nelle Marche: soltanto una tonnellata nel territorio di Foligno. L’indagine aveva preso il via a seguito della segnalazione di un commerciante della zona, che aveva segnalato una partita di pellet che bruciava male ed emanava cattivi odori. Il commerciante – tra l'altro – aveva ricevuto il pellet al posto del denaro che gli era dovuto da parte dell’imprenditore denunciato.