*Massimo Monni
Senza alcuna sorpresa stiamo assistendo ad uno “scambio epistolare” che, alimentato da tante terze persone, sta spostando l’asse della competizione elettorale sulle figure dei candidati a sindaco di Perugia, a destra come a sinistra, piuttosto che sui programmi di chi ha l’ambizione di guidare la città del futuro. Dopo tutto, tra scelte acclarate da tempo a destra e novità dell’ultim’ora a sinistra, il sindaco di una città si trova ad operare in prima linea per far fronte alla complessità amministrativa, ad una miriade di compiti, di ruoli, di aspettative da soddisfare e di risultati da mostrare ai cittadini, spesso in una corsa contro il tempo.
Mi piace ricordare che, al di là di ogni abituale gioco della contrapposizione fra opposti, segno di una politica ormai passata, questa corsa si alimenta sul campo, condividendo obiettivi insieme a una squadra e con coerenza. Una coerenza che sembra mancare ad un centro-destra, attualmente al governo della città, che pur condannando l’operato di chi l’ha preceduto, per la tornata elettorale 2024 capitanata da Margherita Scoccia ha imbarcato non uno, ma più rappresentanti dello stesso schieramento criticato. Sul fronte del centro-sinistra, pur confermando la mia stima nei confronti di Vittoria Ferdinandi, non sfugge che dopo aver bruciato decine di candidati ed aver spaccato il Pd – questa volta non possiamo negare che ci sia stata una certa coerenza nelle fila di un partito frammentato anche su scala nazionale – si è ricompattato intorno ad una figura che identifica uno spostamento verso la sinistra massimalista che, con il centro, ha ben poco a che fare.
Per quanto mi riguarda, in coerenza con quanto dichiarato in occasione della mia candidatura a sindaco con Perugia Merita, una forza di centro che raccoglie cittadini che chiedono un’alternativa alla destra e alla sinistra, in questi giorni ho ritenuto opportuno concentrarmi sulla creazione di una squadra motivata e competente, con la quale stiamo mettendo a punto un programma che non avrà contenuti ideologici, ma amministrativi, e che ha anche l’ambizione di riportare tanti cittadini disaffezionati al voto. Senza alcun veto per quanti aderiscono al nostro progetto con convinzione, anche se nel passato hanno militato in uno o nell’altro dei due schieramenti.
C’è tanto da fare per risollevare le sorti di un capoluogo regionale che è sceso di 8 posizioni in un anno per la qualità della vita (graduatoria del Sole24 Ore); per ridare slancio ad un tessuto imprenditoriale che sta perdendo pezzi, come certificano gli ultimi dati Excelsior diffusi dalla Camera di Commercio dell’Umbria, dai quali emerge che nel 2023, per la prima volta dal 2009, le imprese della Provincia di Perugia che hanno chiuso i battenti hanno superato le nuove iscrizioni; per programmare politiche e misure in grado di sostenere concretamente le famiglie alle prese con i rincari di prezzi e tariffe in una città che lo scorso anno è risultata al sesto posto (Codacons) in Italia per il peso dell’inflazione, con una stangata di 1.500 euro in più; per essere vicini ai più deboli, senza alcun tipo di snobismo sociale e culturale.
Mi sono candidato non per ambizioni personali, ma per risolvere i tanti problemi che l’amministrazione uscente lascia aperti, andando oltre qualsiasi sterile scontro politico. Piuttosto che mandare “messaggi epistolari” a questo stiamo pensando, insieme alle tante altre cose che Perugia Merita.
*Candidato sindaco Perugia Merita
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