La scomparsa di Riccardo Branchini, il 19enne di Acqualagna (Pu), continua a lasciare tutti con il fiato sospeso. Da quel 13 ottobre, quando il giovane ha fatto perdere ogni traccia, familiari, amici e forze dell’ordine sono alla ricerca di risposte.
Ieri sera (23 ottobre), il caso è stato nuovamente affrontato da “Chi l’ha visto?”, con Federica Sciarelli, dove sono emerse nuove testimonianze e dettagli. Per la prima volta sono stati sentiti gli amici di lunga data, che hanno raccontato le ore trascorse in quell’ultimo sabato insieme: in particolare, il gruppo di coetanei aveva trascorso la giornata a donare il sangue e a cenare insieme in un ristorante greco ad Urbino.
Verso le 23.25 Riccardo era poi rientrato a casa, dove lo aspettava la nonna (ultima persona ad aver visto Riccardo), alla quale il nipote – riferisce la stessa donna – avrebbe detto di non entrare in camera. “La spiegazione potrebbe essere legata al fatto che volesse parlare con gli amici al computer, come faceva spesso” ha evidenziato mamma Federica. Alle 23:45 due dei suoi amici sono passati a casa Branchini per recuperare un borsone: “Lo utilizzo per portare roba da mangiare a Bologna, dove faccio l’Università – ha spiegato uno di loro alle telecamere di Rai Tre – Lo avevo lasciato lì ed è stato Riccardo stesso a ricordarmelo”.
Una telecamera ha registrato Riccardo mentre usciva di casa intorno alle 00.15 a bordo dell’auto della madre, ritrovata poi il giorno successivo vicino alla diga della Gola del Furlo, zona purtroppo priva di videosorveglianza. Il veicolo era aperto, con le chiavi nel cruscotto e con dentro cellulare, portafoglio con documenti, un paio di jeans sporchi e una maglietta bianca, “sebbene quella sera Riccardo indossasse una maglia rossa“, come ha ricordato ancora la madre.
Nel servizio televisivo Federica, alquanto provata, ha lanciato l’ennesimo appello straziante e ha raccontato un ulteriore aneddoto in lacrime: “Il 19 settembre, quando sono andata a prenderlo alla stazione di Fano, mi ha abbracciato forte come se fossi un angelo e come se tornasse da un incubo“.
Mentre le ricerche sono state sospese, restano comunque molte domande senza risposta, tra cui vi è quella del pacco di Amazon, arrivato a casa Branchini il giorno prima della scomparsa di Riccardo, di cui non è ancora stato rivelato il contenuto. Resta un mistero anche il motivo dell’eventuale allontanamento volontario (se davvero così fosse) data la natura tranquilla e pacifica dell’ambiente e della famiglia intorno al ragazzo. Gli stessi amici, commossi, hanno usato le telecamere della tv per appellarsi al coetaneo: “Se sei in giro, ritorna. Ti aspettiamo tutti”.
In questi giorni intanto sono state varie le segnalazioni arrivate all’avvocato Elena Fabbri – chiunque abbia informazioni contatti il legale della famiglia al 345 26 88 553 – molte delle quali però risultate inattendibili. La più interessante sarebbe stata quella relativa alle vicinanze della diga del Furlo – esplorata in lungo e in largo – dove Riccardo ha lasciato la macchina. Altre sono invece arrivate dalla stazione di Bologna ma anche da Salerno e San Severino Marche.