Non è stato un caso di tentato omicidio, ma l’accusa più corretta è di lesioni personali: con questa motivazione il tribunale del Riesame di Perugia ha rimesso in libertà uno dei tre 21enni arrestati meno di un mese fa su ordine del gip di Spoleto dopo la richiesta della locale Procura.
Soltanto lui – difeso dagli avvocati Valeria Perini e Lorenzo De Luca – aveva presentato ricorso contro la misura cautelare, mentre un altro dei 21enni è ai domiciliari con il braccialetto elettronico ed il terzo rimane in carcere.
Dopo gli interrogatori di garanzia a seguito degli arresti, erano già stati chiariti alcuni aspetti della violenta aggressione avvenuta tra il 27 e 28 aprile scorso, prima nelle adiacenze della scuola media Pianciani e poi in un luogo non meglio chiarito. Prima che l’aggredito – coetaneo dei tre ed attirato con la scusa di un chiarimento dopo una lite violenta fuori dal bowling di Spoleto – venisse “scaricato” fuori dal pronto soccorso del San Matteo degli Infermi. Proprio questo aspetto è stato uno di quelli presi in considerazione dal Riesame per stabilire che l’aggressione non fu un tentato omicidio ma un atto intimidatorio. Anche la gravità delle lesioni riportate dal giovane – una prognosi di 21 giorni – non sarebbe sufficiente a configurare l’ipotesi di reato sostenuta dalla Procura spoletina, che si era avvalsa anche di una consulenza sul punto.
Chiarito anche l’oggetto utilizzato per l’aggressione: non un crick, come ipotizzato inizialmente dagli inquirenti, ma una “chiave a L”.