Tra il 1988 e il 1993 Domenico Starnone scrittore, sceneggiatore e giornalista, scrive tre libri di narrativa sul mondo della scuola. Storie esilaranti, semplici, dirette, a volte non esattamente reali, altre volte diario personale dell'esperienza da docente in un istituto tecnico romano.
Da questi testi Daniele Luchetti crea prima, uno spettacolo teatrale “Sottobanco” datato 1992 e poi un film cult “La Scuola” con Silvio Orlando, Anna Galiena e Fabrizio Bentivoglio, nel 1995.
La piece teatrale “Sottobanco” ha più volte, in quindici anni, cambiato cast e ieri sera al Teatro Torti di Bevagna è andato in scena lo spettacolo diretto da Claudio Boccaccini con Gaia de Laurentis, Felice Della Corte, Riccardo Barbera, Silvia Brogi, Paolo Perinelli e Roberta Formilli.
Sarebbe bello poter dire che la platea è stata complice di un'acuta satira alla classe docente dai differenti approcci scolastici e dalle variegate qualità. Ma non è stato così. Uno spettacolo che ha fatto sorridere raramente, calcando e ricalcando, al limite della noia, le stesse battute. Si potrebbe obiettare che l'intenzione era proprio quella di mostrare l'ottusità del professore medio, ma infinitamente più acute potevano essere le alternative.
Il contesto è il consiglio di fine anno in cui i professori si riuniscono per decretare i promossi, i bocciati o i rimandati a Settembre. Sullo sfondo una gita d'istruzione a Verona che ha creato un intreccio sentimentale tra i due protagonisti e che, conseguentemente, ha generato l'antipatia degli altri docenti. Tra i personaggi un Preside distratto ed incapace di comprendere dialoghi appena forbiti, un professore ingegnere che fa il docente nel tempo libero, professoresse pettegole, ubriache e un prete, dall'insopportabile, puzzo che insegna religione. Chiodo fisso uno studente, Cardini, con una difficile situazione familiare, un atteggiamento ribelle in aula, e una originale propensione ad imitare una mosca per manifestare il suo forte disagio sociale. Il tutto condito da due ore di dialoghi senza verve, senza particolari spunti di riflessione, con una comicità spicciola che non ricorda minimamente i due precedenti lavori di Luchetti. I testi di Starnone offrivano un bel panorama di immagini e situazioni paradossali che nascevano nelle aule e si deformavano grazie all'umana follia. Niente di tutto questo è stato messo in scena ieri a Bevagna e, quindi anche se dispiace dirlo, di questo “Sottobanco” non colpisce proprio nulla.
C.F.