Quest’anno salta il Campionato Pesca Spinning Terni. E tutte le altre manifestazioni agonistiche nazionali di pesca, che avrebbero riversato nella nostra Regione migliaia di appassionati, perché… non ci sono le trote. Almeno non quelle mediterranee la cui purezza al 98% è richiesta dalla Regione Umbria.
E allora è diventata una beffa la nota con cui la Regione – pare solo dopo una sollecitazione di un legale – ha risposto alla richiesta avanzata dalla Fipsas per l’effettuazione delle tre gare di pesca fissate nei giorni 20 marzo e 3 aprile sul fiume Topino in località Capodacqua e il 12 giugno sul fiume Nera a Terni.
Sicuramente salta la gara del 20 marzo: non ci sono ormai i tempi per il ripopolamento e comunque le mediterranee della purezza richiesta, appunto, non si trovano.
Un nodo che riguarda tutta la stagione di pesca, quella della indisponibilità di trote per la semina. E questo nonostante una norma approvata nel Milleproroghe abbia previsto una deroga – fino a tutto il 2023 – sulle immissioni delle specie alloctone. Per la Regione Umbria, la Carta ittica vieta immissioni di trote fario atlantiche, consentendo di ripopolare solamente con mediterranee pure. Solo che – come denunciavano le associazioni della pesca sportiva umbre – non si trovano sul mercato.
Né si possono utilizzare le trote presenti nell’impianto ittiogenico di Borgo Cerreto gestito dalla Regione perché, a seguito di una “contaminazione” che non è stata mai argomentata (secondo quanto lamentano ancora i pescatori), non avrebbero più la purezza richiesta. Circa 80 quintali di trote, allevate con soldi pubblici, che, nonostante due bandi, non si è riusciti a vendere. E che ora pongono problemi anche per lo smaltimento.
Le associazioni della pesca sportiva ritengono che manchi la volontà politica di effettuare la semina come è stato fatto praticamente in tutte le altre regioni italiane. Né siano stati effettuati interventi su altri urgenti problemi della pesca sollevati in Consulta e nel Tavolo Blu regionale.
Le associazioni parlano di un comportamento “irragionevole” che sta danneggiando pesantemente il settore della pesca sportiva in Umbria.