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“Nomine Atc? Prioritario intervenire sul problema cinghiali”

Mentre alcune associazioni venatorie hanno a che fare con il toto comitati e le elezioni dei tre presidenti degli Atc umbri, “che sono cose di sicuro utili per la nostra passione ma che al momento interessano poco ai cacciatori umbri o per lo meno a pochi nominati”, il Cpa, con il presidente regionale Angelo Liurni, torna a puntare l’indice contro il Dgr 95 “che limita ai cacciatori formati al controllo e alla selezione di intervenire seriamente e in maniera efficace sui territori ormai devastati dai cinghiali”.

Il Dgr 95

Una riflessione, quella di Liurni, che arriva dopo le riunioni con i tecnici della Regione e l’assessore Morroni su una questione “emergenziale e pericolosa”. “Da quello che vedo – commenta Liurni – non c’è volontà di fare cose nel verso giusto. Anzi, gli Atc continuano ad essere sommersi di richieste di interventi da parte degli agricoltori e di comuni cittadini, visto ormai il dilagare dei cinghiali. E i capi distretto continuano a fare permessi per uscite di controllo ai cacciatori autorizzati e molti non escono a fronte delle troppe limitazioni e rischi che dovrebbero correre”.

“Noi del Cpa – prosegue Liurni – non siamo più disposti a porgere la guancia a chi vuole screditare continuamente l’operato di persone oneste e coscienziose, che impiegano il proprio tempo, soldi, sacrifici e professionalità per svolgere una corretta gestione dei territori, cercando di fare un servizio utile per l’incolumità, oltre che degli agricoltori, anche dei comuni cittadini”.

Ma il Dgr 95, evidenzia il Cpa, penalizza anche l’attività venatoria svolta su territori a caccia programmata, già comunque regolamentata dai Calendari venatori, per numero di capi, tempi e orari.

Caccia al cinghiale in braccata

Altro punto molto dolente posto dal Cpa è revisionare la legge regionale 34, che regolamenta la caccia al cinghiale in braccata, considerata ormai vecchia e non più funzionante, visti i continui mutamenti dei territori assegnati alle squadre.

“Non sto ad elencare tutti i punti – prosegue Liurni – anche perché ormai sono noti a tutti i tecnici della Regione Umbria e all’assessore. Quindi noi del Cpa crediamo che occorra un tavolo serio e definitivo che porti ad una soluzione immediata”.

Sull’eventuale proroga degli Atc

Il Cpa torna poi sull’eventuale proroga degli Atc: “Torno a dire, come già sopra specificato, che a molti in questo momento non interessa, hanno altro a cui pensare per propri interessi associativi e tornaconti personali. Inoltre, criticando anche l’attuale scelta dell’assessore Morroni, ossia la proroga dei mandati degli attuali presidenti e Comitati di Gestione per quaranta giorni per poter dare continuità  all’ormai avvio della caccia di selezione in Umbria. E credo che a nostro giudizio, come già richiesto e non solo da noi, abbia fatto una giustissima scelta nel bene della caccia in Umbria e dell’ormai disastrosa gestione di qualche Atc umbro”.

Problema cinghiale prioritario

Liurni conclude con l’auspicio che la posizione del Cpa venga presa in considerazione da chi se ne occupa. “E soprattutto – sottolinea – vengano trovate soluzioni funzionali e definitive per arginare  la situazione ormai fuori controllo del cinghiale. E visto quanto detto e discusso la scorsa settimana nella riunione che si è tenuta a Foligno in merito alla gestione delle carni e la nota Psa che continua ad avanzare – conclude – non vorrei (come spesso succede in Italia) che invece di risolvere i problemi prima di accadano poi dovremmo essere costretti a cercare  i colpevoli”.