In Umbria “un malaffare che si fa fatica solo ad immaginare“. Eppure, pur in presenza di “evidenti responsabilità“, spetta alla Regione Umbria indicare i manager delle Asl e dell’Azienda ospedaliera di Terni in scadenza. Perché così prevede la legge. Anche se, spiega il ministro della Sanità, Giulia Grillo, appare “difficile dare una spiegazione” al fatto che ad una Regione pesantemente toccata dall’inchiesta (tanto che la presidente Catiuscia Marini si è dimessa) resti il potere di indicare i nuovi manager.
Il caso è stato portato in Senato dal senatore umbro della Lega, Briziarelli. Il quale ha invitato il presidente facente funzioni, Paparelli, ad investire delle nomine in scadenza il Governo, così come fatto per la scelta del commissario dell’Azienda ospedaliera di Perugia. Con “umiltà” e “per non fare danni” nei quattro mesi che separano dalle elezioni anticipate in Umbria.
Il ministro Grillo ha ribadito la disponibilità del Ministero nella scelta dei manager in scadenza, come appunto fatto per il commissario di Perugia. Ma ha anche chiarito che le regole non consentono un intervento sostitutivo da parte del Governo, anche in casi in cui, come quello umbro, la Regione sia delegittimata “da vicende gravissime“.
La scelta di concordare con il ministero della Salute il commissario per l’Azienda ospedaliera di Perugia era stato assunto come atto di trasparenza dalla governatrice Catiuscia Marini (indagata), insieme all’assessore Bartolini, a cui era stata affidata la delega della Sanità dopo le dimissioni di Luca Barberini, che era finito agli arresti domiciliari.