Sebbene ci sia la stella cometa, sebbene ci sia un bivacco, sebbene le lingue parlate siano numerose e straniere, sebbene il freddo sia opprimente, sebbene per scaldarsi utilizzino metodi antichi come vino e calore umano, non è un presepe vivente quello che si presenta agli occhi dei folignati in Piazza della Repubblica, nella sera antecedente il Capodanno.
E non è neanche un allestimento in preparazione della serata del 31 in cui la piazza rimarrà ancora una volta, desolatamente priva di attrattive.
Si tratta invece di un gruppo di idealisti, camminatori indignati, che hanno come obiettivo futuro il raggiungimento ad aprile di Atene, per una grande manifestazione civile. Un gruppo eterogeneo per età e provenienza di 25 persone in marcia per professare valori di libertà e fratellanza, opposti a quelli verso cui la società moderna sta degenerando. Provenienti da Francia, Spagna, Finlandia, Italia, affrontano queste gelide notti in minuscole tende da viaggio nelle piazze principali delle maggiori città che incontrano, nutrendosi dell’affetto e della comprensione dei residenti.
Sembra che a Foligno abbiano trovato gente particolarmente cordiale che gli ha offerto cartoni asciutti con cui sostituire quelli inzuppati dalla piovuta pomeridiana e baristi che hanno offerto bevande calde.
Partiti da Nizza stanno in questi giorni attraversando la nostra regione al ritmo di una ventina di chilometri di cammino al giorno per giungere nella prossima importante sosta a Roma il 7 gennaio.
Più intrepidi dei re magi, più coraggiosi di Reinhold Messner, partiranno domattina al motto di “We are free people walking on the earth, faithful only to the law of our hearts” alla volta di Spoleto dove probabilmente trascorreranno il proprio Capodanno alternativo, povero di cibo ma ricco di valori.
(fabio muzzi)