“Sconcertati ed enormemente penalizzati”. In questi giorni gli esercenti del centro commerciale ‘Castello’ sono insorti denunciando “una gravissima situazione” di chiusure non rispettate, avvenute durante le recenti festività natalizie (e non solo).
“Centri commerciali aperti in modo illegittimo”
Secondo gli operatori, a partire dal 16 novembre, “a causa della condotta omissiva assunta dal Comune e alla già grave emergenza legata al Covid-19, si sono sommati rilevantissimi danni economici, determinati da chi ha consentito che centri commerciali e strutture unitarie concorrenti, nelle giornate festive e prefestive di novembre (dal 16) e dicembre rimanessero illegittimamente aperte, in spregio delle norme a tutela della salute pubblica emanate da Regione Umbria e Governo”.
Il prefetto “Tutti chiusi”…
Proprio lo scorso lunedì 28 novembre il prefetto di Perugia Armando Gradone – con una nota indirizzata al legale degli esercenti Duccio Maria Traina, alla Regione e al sindaco di Città di Castello – aveva fatto definitiva chiarezza stabilendo che, come previsto dal Dpcm del 3 dicembre 2020, “dovevano restare chiuse tutte le attività presenti all’interno di strutture unitarie o di centri commerciali”.
….Orlando “Aperture consentite dal prefetto”
Gli operatori del ‘Castello’, a seguito delle varie segnalazioni di aperture illegittime e richieste di intervento inviate al Comune di Città di Castello, hanno lamentato la completa mancanza di interventi o provvedimenti, ricevendo al contrario una sola risposta, quella del comandante dei vigili urbani Joselito Orlando, dove si legge che “l’apertura è stata consentita sulla base di quanto comunicato dal prefetto al sindaco e al sottoscritto“. Contenuti in netto contrasto con quanto affermato il 28 novembre proprio da Gradone.
“‘Castello’ ha rispettato normative, gli altri no”
“La gravità dei fatti – proseguono dal centro commerciale ‘Castello’ – si commenta da sola: a fronte di operatori commerciali seri che hanno scelto di rispettare scrupolosamente le normative, si è consentito ad attività concorrenti di aprire e operare in evidente violazione delle normative stesse“. Ciò sarebbe avvenuto – a detta degli esercenti – oltre che a novembre, anche il 19, 20, 24, 26, 27 e 31 dicembre, giorni in cui si è registrata una concentrazione e un afflusso esagerato di persone presso gli stessi centri commerciali.
Proprio quando tutta Italia veniva dichiarata ‘Zona Rossa’ e le massime istituzioni invitavano a non uscire di casa, a Città di Castello veniva consentito a questi centri commerciali di rimanere aperti ed effettuare in regime di monopolio tutte le vendite prenatalizie a discapito degli operatori corretti. Stupisce che in questi 45 giorni nessuno si sia accorto di questa evidente e grave anomalia ‘unica nel territorio regionale‘
L’annuncio delle vie legali
Gli operatori del Castello hanno infine annunciato di aver dato mandato ai propri legali di agire in tutte le sedi opportune “a tutela delle nostre ragioni e diritti economici e patrimoniali, di cui domanderemo l’integrale ristoro”. Tutta la documentazione verrà inoltre trasmessa ai parlamentari Umbri, ai Consiglieri regionali e comunali, “perché possano valutare quanto sta accadendo e comprenderne la gravità”.