Perugia

Nodo, rampe e passaggi a livello: il Comitato di Ponte San Giovanni ha incontrato il sindaco

Si è parlato principalmente del Nodo di Perugia. Con le proposte per migliorare alcuni aspetti progettuali. Ma anche delle rampe di collegamento col Raccordo, dei passaggi a livello, dell’area a ridosso del fiume Tevere e dell’identità che Ponte San Giovanni vuole ritrovare. Un incontro con tanta carne al fuoco, indicazione di criticità ma anche proposte per superarle, quello che una rappresentanza del Comitato “Chi salverà Ponte San Giovanni?”, presieduto da Luigi Ercolani, ha avuto con il sindaco Romizi e gli assessori Scoccia (Urbanistica) e Numerini (Lavori Pubblici).

Il Nodo

In merito al progetto definitivo del primo stralcio del Nodo (Collestrada-Madonna del Piano) è stato sottolineato il buon inserimento dell’opera nel delicato contesto del territorio rispettoso delle peculiarità presenti sia a livello naturalistico che ambientale.

Tuttavia sono stati evidenziati due punti di criticità che dovranno essere superati nell’ambito del progetto esecutivo.

Lo svincolo di Madonna del Piano

Da un lato si è evidenziata la necessità di una diversa progettazione dello svincolo di Madonna del Piano nel senso che debba essere data priorità ai flussi di traffico nord-sud e viceversa ciò al fine di dare continuità al traffico presente sulla E45 assicurando uno scorrimento privo di rallentamenti (l’attuale progetto prevede che per andare nella direzione Roma si debba uscire dal Nodino e percorrere una rampa su viadotto e in curva). Qui basterebbe ritornare al previsto svincolo del progetto preliminare.

Altro elemento essenziale è la necessità di realizzare da subito le rampe di collegamento garantendo la transitabilità per chi proviene da Collestrada in direzione Ponte S. Giovanni e quindi il Raccordo per Perugia e per chi proviene da Ponte S. Giovanni la possibilità di svincolarsi per Collestrada.

Di tale avviso è stata la posizione dell’assessore Scoccia, che ha sottolineato come tali possibilità di senso di marcia, consentirebbero di aggirare i blocchi di traffico che si creano sempre più frequentemente specialmente nelle ore di punta nel tratto dell’E45 all’altezza di Ponte San Giovanni, in direzione Collestrada e viceversa.

Le aree di cantiere

L’assessore Scoccia ha inoltre ricordato che recentemente il Comune di Perugia ha risposto alla Regione Umbria confermando la decisione del Consiglio Comunale, assunta nel giugno 2022, in merito alla necessità per il territorio di realizzare il primo stralcio del Nodo di Perugia (c.d. Nodino) sulla base delle previsioni del Piano regolatore a cui il progetto definitivo si è uniformato.  

Gli esponenti del Comitato hanno inoltre sottolineato che, sulla base del progetto definitivo, l’impatto della cantierizzazione dei lavori del c.d. Nodino appare alquanto problematico. Per far fronte a ciò il Comitato ha elaborato proposte alternative per le aree di cantiere di Collestrada (n. 3 aree) e per quella di Miralduolo/Ferriera già portate all’attenzione di Anas, Regione Umbria, Provincia di Perugia e Comune di Perugia chiedendo di farle proprie in occasione della prevista Conferenza di servizi di approvazione del progetto definitivo.

Il tratto fino all’ospedale

Un altro aspetto che è stato evidenziato agli Amministratori ha riguardato l’adeguamento progettuale del secondo tratto del Nodo di Perugia, che arriverà fino a via Pievaiola ed all’ospedale Santa Maria della Misericordia.

Ad avviso del Comitato occorre ritornare all’ipotesi originaria del progetto preliminare che prevedeva una strada a quattro corsie e non a due corsie come sembra essere oggi l’ipotesi progettuale, forse ridimensionata per motivi di costi. Infatti, va preso atto che l’attuale raccordo autostradale “non regge più” gli attuali flussi di traffico preveniente anche dall’area di Corciano, mentre tutta l’area industriale di S. Andrea delle Fratte è costantemente intasata.

Le rampe di collegamento con il Raccordo

In merito all’adeguamento dello svincolo e al raddoppio delle rampe nella direzione del raccordo autostradale, il Comitato ha ribadito la forte perplessità, se non l’inutilità dell’intervento, in quanto servirà solamente ad un accorciamento della fila di auto, che oggi inizia già da Ospedalicchio, senza superare lo strozzamento inevitabile a ridosso del viadotto Volumni, che rimarrà a due corsie. Si è preso atto con soddisfazione che la richiesta ad Anas da parte dell’Amministrazione comunale di non chiudere l’accesso dell’ingresso/uscita posto a ridotto di via Adriatica è stata accolta.

I passaggi a livello

Il Comitato ha rappresentato inoltre il grave disagio che la cittadinanza di Ponte San Giovanni e di Balanzano stanno subendo dall’inizio dell’anno, con la chiusura di due passaggi a livello. Si è preso atto dei chiarimenti del Sindaco in merito alla chiusura di quello di Via Volumnia, per la quale è stato realizzato da tempo un sottopasso nelle vicinanze. In merito alla chiusura recente, in località Balanzano, finalizzata anch’essa all’adeguamento della line ferroviaria che condurrà a Terni, si è richiesto agli amministratori di dare attuazione all’ipotesi contenuta nel Piano Regolatore di realizzare una nuova strada di collegamento a partire dal punto in cui è stato chiuso il passaggio a livello fino a via Adriatica. Per la realizzazione di tale infrastruttura potrebbe essere pertanto chiesta ad Anas la compartecipazione alla spesa nell’ambito del progetto di adeguamento complessivo dello svincolo.

Ponte San Giovanni in cerca di una identità

Non solo viabilità l’argomento, pur fondamentale, dell’incontro. In chiusura è stato infatti sottolineato che il Comitato e i cittadini che un anno fa hanno partecipato all’importante fase partecipativa del Pinqua 2, si attendono un prossimo incontro, per conoscere nei dettagli i relativi progetti esecutivi. Gli assessori Numerini e Scoccia hanno preannunciato, per le proprie parti di competenza, la disponibilità ad indire incontri con la popolazione di Ponte San Giovanni.

Il Comitato ha ricordato al Sindaco il bisogno di riaffermare un’identità all’abitato di Ponte San Giovanni, ideando e promovendo iniziative sociali in tal senso. Recentemente è stato presentato un progetto di sistemazione dell’area a ridosso del fiume Tevere e della pista ciclo-pedonale, finalizzato alla riappropriazione di uno spazio di socialità scomparso nell’area da molti anni. Il Comitato ha trovato rassicurante l’impegno dell’assessore Numerini che nei prossimi giorni ha fissato un incontro tecnico con l’Amministrazione regionale, al fine di definire i vincoli e le possibilità di sistemazione di tale area fluviale.