Dal Nodino al “sogno” (o incubo raddoppiato, per gli oppositori alla variante) Nodo. Con lo spauracchio dei lavori sulle gallerie del Raccordo autostradale e la prospettiva di un’asse Regione Umbria – Pd per andare in pressing sul Ministero a Roma.
L’affaire del Nodo stradale di Perugia diventa anche un nodo (con la “n” minuscola stavolta) politico-istituzionale.
A lato del punto sui lavori di manutenzione straordinaria e ammodernamento della rete stradale in Umbria i vertici Anas e l’assessore Melasecche parlano anche del Nodo-Nodino (quest’ultimo è la visione “corta”, fino a Madonna del Piano, della variante complessiva Collestrada – Corciano).
Un intervento, quello sul Nodino, potenzialmente cantierabile a breve. Anche se c’è da rifare il progetto definitivo (rispetto a quello di ormai diversi anni fa e relativo appunto al primo tratto del Nodo). Con l’ottenimento di una nuova Vinca (Valutazione di incidenza ambientale) come da risposta del Ministero richiesta dal coordinamento Sciogliamo il Nodo dei Comitati che si oppongono all’opera.
Anas conta di terminare entro aprile i carotaggi nell’area di Collestrada interessata dalla galleria artificiale. Il responsabile regionale Nicola Nibbi parla di “rallentamenti” a seguito di problemi avuti con alcuni residenti e proprietari di terreni. Aggiungendo anche che tali problemi sono stati “superati“, anche grazie all’incontro con i Comitati. Che però insistono nel ribadire che questi sopralluoghi sono illegittimi in questa fase. E soprattutto, sono convinti dell’inutilità dell’opera e del forte impatto ambientale che questa avrà.
“Prematuro parlare di tempi finché non ci sarà il progetto” chiarisce sempre Nibbi a proposito del Nodino. E quindi, anche per l’opera che sembra più vicina all’avvio dei lavori, non c’è una data.
Dovrebbe invece tenersi tra una quindicina di giorni il tavolo con le delegazioni comunali di Perugia e Torgiano, con le proposte – limitate – dei Comuni per parziali miglioramenti del tragitto ipotizzato.
Mentre proseguono le varie strategie per cercare di arrivare al finanziamento dell’intero Nodo o almeno di un primo stralcio fino al collegamento con l’ospedale, come invoca il Pd di Perugia. “Ora che anche il Pd è favorevole al Nodino e al primo stralcio del Nodo fino all’ospedale si può fare maggior pressione sul Governo per avere il necessario finanziamento” dice l’assessore Melasecche.
Il Pd però non manca di puntualizzare, anche per non trovarsi spiazzato come gruppo consiliare rispetto alla precedenti posizioni, che non vuole parlare di Nodino, ma di primo stralcio del Nodo. Nel tragitto coincidenti in gran parte, pur con gli aggiustamenti tecnici nel frattempo intervenuti all’ipotesi di progetto. Più il collegamento finale in galleria fino all’ospedale. Che farebbe di questo primo non un intervento sulla sola viabilità nazionale nord-sud sulla E45, ma fornirebbe una seconda via di accesso veloce alla città di Perugia.
“Dicono che ad Anas interessa solo la viabilità nazionale e non è vero” assicura Melasecche replicando ai Comitati che si oppongono al Nodino. L’assessore sa bene quanto una reale prospettiva all’intero Nodo cambierebbe il dibattito che si è aperto sulle infrastrutture. Dato che i Comitati contrari all’opera sono invece sicuri che una volta realizzato il Nodino la variante non andrà più avanti.
Nel dibattito, poi, l’assessore Melasecche ha inserito anche la vicenda degli interventi alle gallerie sul Raccordo autostradale. Che essendo stato inserito nel corridoio transeuropeo Ten-T deve rispondere a determinati standard di sicurezza.
Interventi complessi, informa Melasecche, che riguarderanno non soltanto la cupola in cemento visibile delle vecchie gallerie, ma anche la cerchiatura sottostante il livello stradale. Con tempi lunghi e inevitabili disagi per gli automobilisti perugini o comunque in transito sul Raccordo.
Melasecche usa anche questo spauracchio per cercare a Roma un più consistente finanziamento per il Nodo. Non perché, ovviamente, si possa pensare di realizzarlo prima di intervenire sulle gallerie. Ma per dimostrare al MiTe la necessità di creare un secondo accesso a Perugia senza dover utilizzare la viabilità interna. Come invece avvenne sette anni fa, quando furono effettuati lavori sulla parte tecnica delle gallerie “Volumnio” e “Prepo”.
Stavolta l’intervento sarà più consistente, come conferma Anas. Che sta ultimando le prove nelle calotte di cemento delle gallerie. E poter così presentare alla Regione e soprattutto al Comune di Perugia un progetto entro la fine dell’anno.
Perché l’idea, ha spiegato l’ing. Primicerio, è quella di riuscire a non chiudere completamente il transito sul tratto del Raccordo interessato dai lavori in galleria. E limitare quindi i disagi, che comunque ci saranno.