In Commissione consiliare comunale i consiglieri hanno potuto vedere, per la prima volta, lo stato dell’arte della nuova progettualità del primo stralcio del Nodo di Perugia, il cosiddetto Nodino, da Collestrada a Ponte San Giovanni. Una variante che, con varie rivisitazioni, rappresenta appunto il primo stralcio di un intervento complessivo, fino a Corciano, per creare un’alternativa al tratto del Raccordo autostradale che attraversa il territorio perugino, con le criticità dei tratti in galleria. Un intervento che ha diviso Comitati e cittadini. E – pur con varie riposizioni – la politica cittadina e regionale.
I rappresentati di Anas hanno portato in Commissione le carte relative al progetto di raddoppio della rampa di collegamento tra il Raccordo e la E45 (intervento già finanziato) e quello relativo allo stralcio del Nodo da Collestrada a Madonna del Piano, ancora in fase di definizione. Questa parte della variante avrà una lunghezza di circa 7 km, di cui 2,1 in galleria naturale (al di sotto del bosco di Collestrada). Il ponte sul Tevere avrà una lunghezza di 500 metri.
Per ciascuno dei due svincoli esistono due diverse ipotesi progettuali. Sulle quali si farà una scelta tenendo anche conto della necessità di continuare a utilizzare la viabilità esistente.
L’Anas ha portato anche nuovi numeri sui flussi di traffico. Rivedendo al rialzo le stime sul traffico che utilizzerà la variante. In particolare, si stima che dei 3800 mezzi pesanti attualmente in transito, 2800 utilizzeranno la variante.
Altro iter è quello relativo al progetto di raddoppio delle rampe tra il Raccordo e la E45. Opera già approvata e finanziata tra gli interventi di manutenzione. Sulla base di una proposta ritenuta anche tecnicamente coerente con le esigenze della viabilità e dell’abitato di Ponte San Giovanni.
Sarà questo il primo intervento a partire. In contemporanea si lavorerà al primo stralcio del Nodo, ha detto l’assessore regionale Melasecche. Il quale invita a far presto per evitare che, con il cambio dei governi, possano sfumare (o quantomeno rallentare) le certezze circa la possibilità futura di completare il Nodo, oggi possibili per gli ingenti fondi a disposizione dello Stato.
Pur con l’astensione delle opposizioni, che hanno contestato problemi procedurali e di metodo su un ordine del giorno ritenuto superato, soprattutto il dibattito ha delineato le posizioni delle varie forze politiche rispetto all’intervento sul Nodo. Con la maggioranza di centrodestra e il Pd che, come emerso anche nelle prese di posizioni pubbliche di questi mesi, sono favorevoli all’intervento. Le opposizioni – tutte in questo caso – insistono per avere un momento di confronto con la cittadinanza e le associazioni. Queste ultima hanno presentato una richiesta di audizione in Commissione. Sul tavolo del presidente del Consiglio comunale c’è ora anche la richiesta delle opposizioni di convocare un Consiglio comunale aperto sul tema del Nodo.