Dopo la pausa per la campagna elettorale, il Comitato “Chi salverà Ponte San Giovanni?” ha ripreso la propria attività volta a sensibilizzare le forze politiche umbre sul tema del Nodo di Perugia. Il primo dei nuovi incontri è stato con l’on. Virginio Caparvi, numero uno della Lega in Umbria.
L’incontro, che si è tenuto nella sede della Pro Ponte, ha visto il saluto da parte del presidente, Antonello Palmerini, che si dichiara soddisfatto “di poter ospitare nella propria sede chi si impegna per il bene della comunità di Ponte San Giovanni”.
La riunione è stata introdotta dal consigliere Fausto Cocciari, il quale ha evidenziato come negli ultimi mesi la morsa del traffico automobilistico e pesante sul tratto di E45 tra Collestrada, Ponte San Giovanni e Balanzano non si sia attenuata. Ricordando anche che la passata legislatura si era chiusa con l’impegno favorevole pressoché unanime al progetto del Nodo – nel tratto complessivo tra Collestrada, Madonna del Piano e Ospedale Regionale – sia del Consiglio comunale di Perugia, che della Regione Umbria, con la presidente Tesei e l’assessore Melasecche che più volte hanno espresso il proprio appoggio alla richiesta urgente, che saliva da tutta la società umbra, “affinché si ponesse finalmente termine allo scandalo di pochi chilometri di viabilità continuamente saturata da un traffico molto superiore alle sue capacità di ricezione, fonte di un grave inquinamento da gas di scarico per la popolazione contermine e di continui e anche gravi incidenti”.
Per questo, ha concluso Cocciari, il Comitato auspica un rinnovato e fattivo impegno dei parlamentari umbri a far sì che, nella programmazione delle opere pubbliche, il Governo nazionale tenga nel debito conto una delle situazioni più critiche che si registrano lungo l’intera rete viaria del territorio italiano.
Sono seguiti vari interventi dei membri presenti del Comitato esecutivo, nei quali, con diverse argomentazioni, è stata espressa l’unanime preoccupazione che l’opera, per la quale è già stato consegnato all’Anas il progetto della prima tratta Collestrada – Madonna del Piano, venga inserita tra quelle prioritarie da finanziare per l’anno 2023.
L’auspicio ulteriore è quello che nell’ambito governativo sia presa in urgente considerazione la necessità di provvedere quanto prima alla progettazione ed esecuzione della seconda tratta, tra Madonna del Piano e l’Ospedale regionale. Un intervento che non solo renderebbe facilmente raggiungibile una struttura sanitaria di primaria importanza per tutta la regione, ma ridurrebbe considerevolmente la pressione sul raccordo autostradale e sul capoluogo regionale.
L’on. Caparvi ha preso atto delle preoccupazioni espresse dal Comitato, condividendone la sostanza, anche per diretta, personale esperienza dei problemi lamentati dai presenti. L’esponente della Lega ha detto di comprendere i timori per la salute dei cittadini, le considerazioni circa la scaduta vivibilità dell’insieme del territorio, la non sostenibilità di un utilizzo tanto sproporzionato di una viabilità ormai clamorosamente inadeguata a fronte di un traffico non solo locale, ma proveniente da varie direttrici nazionali, che fanno della E45, nel tratto tra Collestrada e Ponte San Giovanni un vero collo di bottiglia, dal quale è urgente uscire. Dichiarandosi anche convinto che l’attuale redazione del progetto abbia risolto i problemi di carattere ambientale e paesaggistico. Caparvi ha quindi assicurato il proprio personale interessamento nella fase di discussione del bilancio 2023 e per la successiva fase di passaggio del progetto, del cosiddetto Nodino, al CIPE per l’approvazione e la copertura finanziaria.
Il Comitato, nella persona della vice-presidente Lorena Fatigoni, ha ringraziato l’on. Caparvi per l’esaustività delle sue argomentazioni, per l’evidente conoscenza dei problemi di cui ha trattato, oltre che per il garbo e la disponibilità mostrata nel corso dell’intera riunione, auspicando altri incontri qualora ce ne sia la necessità.