Un raccordo tra Madonna del Piano e il polo ospedaliero di Sant’Andrea delle Fratte: si tratta di uno stralcio del meglio conosciuto ‘nodo di Perugia’, l’opera di viabilità concepita ormai diversi anni fa, che ora torna di estrema attualità attraverso il pressing dei consiglieri regionali Giacomo Leonelli, Gianfranco Chiacchieroni, Carla Casciari, Marco Vinicio Guasticchi, Attilio Solinas (Partito democratico) e da Silvano Rometti (Socialisti e Riformisti).
Del cosiddetto ‘nodo di Perugia’ si era già discusso anche nel 2012, con l’ultima delibera pubblicata a riguardo dal Cipe, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica. Ora a rispolverare l’argomento sono i consiglieri del centro-sinistra, i quali con una mozione presentata alla Giunta Marini, chiedono che vengano intraprese “tutte le azioni necessarie presso il Governo nazionale per l’immediata realizzazione di una viabilità di raccordo tra il nuovo svincolo di Madonna del Piano e l’area di Sant’Andrea delle Fratte–Polo ospedaliero regionale”. La loro proposta riporta uno stralcio del più grande progetto del ‘Nodo di Perugia’, che invece dovrebbe dislocarsi tra la E45 Orte-Ravenna e il raccordo autostradale Perugia-Bettolle, bypassando l’intera area urbana della città di Perugia. Lo stralcio sarebbe in questo modo “compatibile per i costi di realizzazione con l’attuale situazione finanziaria del Paese”, affermano i consiglieri.
Il progetto – Il nodo dovrebbe comporsi di due parti: il tratto tra Corciano e Madonna del Piano (circa 14,6 Km) che costituisce, di fatto, una variante rispetto al tratto urbano del raccordo autostradale Perugia-Bettolle (approvato dal Cipe a novembre 2006); la variante alla E45 tra Madonna del Piano e lo svincolo di Collestrada (circa 5,5 Km) approvata dal Cipe nel dicembre 2006. Lo stesso Cipe ha approvato il progetto preliminare accertando la compatibilità ambientale dell’opera.
Nella delibera del 21 dicembre 2012, il Cipe raccoglie anche i dati economici per la realizzazione del nodo, e stima come per il tratto tra Madonna del Piano e Corciano dovrebbero essere utili circa 948 milioni di euro, mentre per quello tra Madonna del Piano e Collestrada 145 milioni di euro. Con un’altra delibera precedente e datata 6 aprile 2006, il Cipe ha operato la rivisitazione del 1° Programma delle infrastrutture strategiche, in cui trova conferma, tra i “sistemi stradali e autostradali“ della voce “corridoi trasversali e dorsale appenninica”, il “Nodo di Perugia”, con un costo di 732 milioni di euro.
I consiglieri firmatari sottolineando che “la realizzazione del tratto stradale tra Corciano e Madonna del Piano consentirebbe di allontanare dalle zone più congestionate della città i traffici di attraversamento e di realizzare un nuovo accesso alla città in prossimità dell’ospedale e di una una vasta zona commerciale e industriale”, prendono atto delle “difficoltà incontrate fino ad oggi per reperire le risorse necessarie alla realizzazione di questo tratto, pari a circa un miliardo di euro”.
Per gli esponenti della maggioranza è comunque “necessario ipotizzare ulteriori soluzioni, economicamente sostenibili, che possano nel breve periodo rispondere alle criticità di traffico. Nelle proposta del nuovo Piano regionale dei trasporti 2014-2024 – spiegano – è prevista una serie di interventi relativi alla E45 e al ‘Nodo di Perugia’ che intendono offrire risposte concrete all’interno della durata del Piano stesso. E tra gli interventi – concludono – è prevista la realizzazione di una viabilità di raccordo tra il nuovo svincolo di Madonna del Piano e l’area di Sant’Andrea delle Fratte, nonché l’area del Polo ospedaliero regionale”.
Le voci – Per i consiglieri di maggioranza, “negli anni la Regione Umbria ha più volte manifestato l’urgenza di realizzare quest’opera, strategica per l’intera viabilità regionale, anche in considerazione dell’avvenuto completamento viario della Quadrilatero Umbria-Marche (SS77 Valdichienti e Perugia-Ancona) e dell’imminente adeguamento funzionale della E45 (Orte-Ravenna) con un conseguente maggior afflusso di traffico”. Meno contenti, già all’epoca della presentazione del progetto, erano alcuni cittadini, riuniti insieme in comitati, che avevano parlato di “appesantimento del traffico” contrapposto alla viabilità più scorrevole a cui il nodo di Perugia vorrebbe condurre.
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