Nodo di Perugia, consegnato all’Anas il progetto definitivo del primo stralcio, realizzato dalla Cooprogetti di Gubbio. A darne notizia l’assessore regionale alle infrastrutture Enrico, Melasecche.
“Prosegue dunque l’iter della procedura messa in campo – commenta l’assessore – per affrontare il problema del traffico che attanaglia il capoluogo regionale. Per tutto il mese di dicembre verranno eseguite le necessarie verifiche interne per poi riprendere i confronti previsti, a cominciare dalla Conferenza di servizi”.
L’opera, però, costerà di più di quanto inizialmente preventivato. Purtroppo – dice Melasecche a questo proposito – aver atteso tutti questi anni comporta una lievitazione dei costi non indifferente, come accade a tutte le infrastrutture del paese. Proprio per questo che la politica delle grandi decisioni e dell’etica della responsabilità che permea l’attività della giunta Tesei è l’unica che può risolvere alla radice le inutili diatribe di decenni inconcludenti su questo come altri gangli delicati delle infrastrutture dell’Umbria. Tutti i giorni coloro che passano in quell’area sono costretti a subire rallentamenti ormai sistematici per una mole di traffico che supera da molti anni le capacità delle attuali strutture”.
Nel frattempo prosegue anche il confronto tecnico con Anas a livello nazionale e locale sul progetto di ampliamento delle rampe di Ponte san Giovanni con cui si dovrebbe migliorare ulteriormente la fluidità del traffico in salita e in discesa dalle gallerie di Perugia. “Questo – sottolinea l’assessore Melasecche – è un altro problema che aumenta notevolmente la rischiosità di incidenti con le auto in colonna ferme dentro le gallerie. Il tutto fa parte certamente del confronto imminente, tecnico istituzionale, della Presidente Tesei con il Ministro Salvini sul complesso delle priorità infrastrutturali e trasportistiche dell’Umbria che necessita di particolare attenzione vista la sua posizione ed un isolamento che intendiamo superare”.
Rimane il problema della vetustà tecnica della struttura portante delle gallerie di Perugia che, a cominciare da quella Pallotta, va affrontata in tempi non lontani. “Con tecniche innovative sperimentali – spiega Melasecche – certamente meno impattanti rispetto alla fresatura del calcestruzzo precedentemente ipotizzata, grazie agli studi fatti da Anas, che ringrazio, riducendo i sacrifici precedentemente previsti”.