La proposta di risoluzione approvata all'unanimità dall'organismo di Palazzo Cesaroni: la scelta coinvolga la cittadinanza di Perugia e Torgiano
Nodino, la scelta coinvolga la cittadinanza di Perugia e Torgiano. Questa, in sintesi, la proposta di risoluzione approvata all’unanimità della Seconda Commissione regionale sulla variante stradale.
Una proposta di risoluzione assunta alla luce della petizioni di comitati e associazioni cittadine, della mozione votata all’unanimità dal Consiglio comunale di Torgiano e di quanto appreso nelle audizioni dei soggetti istituzionali e associativi interessati.
Gli impegni chiesti alla Giunta
Con l’atto si vuole impegnare la Giunta regionale “ad assicurare che i cittadini dei Comuni di Perugia e Torgiano, oltre alle Istituzioni pubbliche, siano protagonisti di una partecipazione diffusa sin dalle prime fasi, considerando che sono aperte tutte le alternative per individuare la soluzione socialmente più accettabile in grado di incidere in misura rilevante sulla vita degli abitanti del territorio interessato dall’intervento infrastrutturale”.
Ma anche “ad approfondire la distribuzione dei costi sociali ed ambientali derivanti dall’opera, che gravano in larga misura sulle comunità locali di due Comuni e dell’eventuale squilibrio fra vantaggi e svantaggi, con riguardo sia ai soggetti ai quali imporre maggiori sacrifici sia ai criteri utilizzabili per compiere tale scelta”.
Il coordinamento
Si chiede quindi alla Giunta regionale di “assumere un fattivo coordinamento della gestione ambientale, anche alla luce di un sistema del paese molto frammentato tra competenze nazionali, regionali e comunali, in modo tale da organizzare modalità condivise ed omogenee nelle valutazioni ambientali”.
Realizzando una ‘Carta di intenti’ ispirata ad un vero principio di sussidiarietà orizzontale, con lo scopo di ampliare il confronto tra Istituzioni e amministrati per la individuazione e localizzazione della soluzione migliore, accrescendone la trasparenza e il grado di accettazione sociale. Una ‘Carta’ che sovverta la “concezione unilaterale” sulle grandi opere.
Il dossier sul Nodino
Infine, si chiede alla Giunta regionale di raccogliere i risultati del confronto pubblico in una relazione finale da trasmettere come dossier conclusivo del progetto all’attenzione della Seconda Commissione consiliare e di riferire alla Conferenza dei servizi gli esiti, in considerazione del fatto che diversamente le collettività locali non sarebbero coinvolte nelle scelte pubbliche.
Insomma, non un “no” definitivo all’opera, ma dei paletti per evitare che la Giunta acceleri sul progetto dell’Anas senza aver fattivamente coinvolto la popolazione locale.