C’è una dei cittadini di Perugia, residenti nell’area sud del territorio comunale, a cui il Nodino di Perugia, la variante dell’attuale Raccordo Perugia – Bettolle, non piace. I Comitati di Collestrada, Torgiano, Ponte San Giovanni, Balanzano (il Sardo), Sant’Andrea D’Agliano dicono “no” al progetto. Così come lo bocciano “Italia Nostra”, “Legambiente”, “WWF” e “Fiab Marsciano”.
Comitati e associazioni che già si mobilitarono per contrastare il progetto nel 2000. E che ora sono allarmati dall’annuncio dell’assessore regionale Enrico Melasecche di riprenderlo.
“Ci siamo prontamente ricompattati – scrivono Comitati e associazioni ambientaliste – riprendendo la battaglia di allora ed oggi siamo ancora più decisi a manifestare il nostro dissenso nei confronti di un’opera illogica ed inutile, poiché inadatta a risolvere le problematiche di traffico sulla rampa che da Ponte San Giovanni sale a Perugia, come già dimostrarono ampiamente dagli approfonditi studi tecnici svolti dal professore Mariano Sartore della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Perugia”.
Per i firmatari della protesta si tratta di “un’opera devastante” che ricade su aree “di eccezionale pregio” dal punto di vista paesaggistico, agricolo, turistico, naturalistico, ambientale, archeologico e storico culturale. Il Nodino, per Comitati e associazioni, distruggerebbe i valori rappresentati dal borgo di Collestrada, dalla sua zona boschiva classificata Sic/Zcs, dai boschi di Farneto.
Con il supporto di “Italia Nostra”, “Legambiente”, “WWF” e “Fiab Marsciano Amici della Bicicletta”, i Comitati hanno chiesto di visionare la documentazione.
“Da Anas – scrivono – abbiamo ricevuto risposta in contrasto con quanto affermato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Mit). Il Mit, infatti, afferma che nulla di quanto richiesto è al momento pervenuto da Anas e dalla Regione Umbria, ovvero la presentazione di un documento comparativo tra più tracciati, tra cui scegliere il più adatto, cioè il più capace a garantire congruità economica, sostenibilità ambientale e un accettabile rapporto fra benefici e costi di realizzazione. Di tutto ciò non risulta traccia e, comunque, chiediamo di esserne informati e chiediamo adeguata partecipazione”.
Da qui l’allarme per l’annuncio dell’assessore Melasecche di aver incaricato, ai primi di gennaio, uno studio professionale per la stesura di un progetto definitivo.
“Incarico, peraltro, che per via del notevole importo (superiore alla soglia consentita) avrebbe dovuto sottostare a regolare gara di progettazione” scrivono i Comitati. Che chiedono di verificare, inoltre, se la obbligatoria valutazione di incidenza prevista per interventi in aree Sic-Zsc debba precedere o seguire il progetto definitivo.
Il tutto – evidenziano – con un progetto preliminare fantasma.
Anche i due sindaci dei Comuni di Perugia e Torgiano interessati dall’opera, si rileva, non hanno ancora manifestato una loro posizione chiara sull’argomento. E, nei relativi Consigli Comunali non si è aperto nessun dibattito.
“Siamo convinti – scrivono i Comitati – che se vogliamo risolvere i problemi della viabilità perugina, se vogliamo eliminare le code odiose a Ponte San Giovanni, serve capire innanzitutto dove nasce il problema, la natura dei flussi che congestionano il nodo (pendolarismo) e di conseguenza prendere in considerazione proposte organiche da discutere in pubblico dibattito”.
E si fanno proposte alternative alla realizzazione della variante. Come prevedere il pedaggio per i soli mezzi pesanti extralocali sulla E45. Riorganizzare, specie per i flussi pendolari, “un valido sistema di mezzi di trasporto pubblico a partire dall’uso metropolitano delle ferrovie esistenti (Ferrovia centrale umbra e Ferrovie dello Stato) ma ora inutilizzate, tramite sistema tramtreno“.
E ancora, migliorare la viabilità provinciale ed interregionale intorno all’area perugina, a partire da Pierantonio fino a Deruta, fino a Bastia-Foligno, alla Flaminia, al territorio eugubino, fino di nuovo a Pierantonio per la Pian d’Assino, come da Piano urbanistico provinciale vigente.
Si propone poi di apportare migliorie sulla rampa che dal bivio di Balanzano sale verso Perugia, rendendola a doppia corsia.
In futuro, si invita a valutare l’ipotesi di innalzamento sul viadotto del tratto
Collestrada-Balanzano, di 3 chilometri.