Perugia

Nodino, “il Consiglio comunale torni a pronunciarsi alla luce delle due novità”

Dopo il parere negativo del Comune di Torgiano sul progetto del cosiddetto Nodino, con la Regione che ora attende il pronunciamento della Giunta comunale di Perugia sulla variante, i Radicali di Perugia chiedono che anche il Consiglio comunale del capoluogo torni a pronunciarsi.

“Vero è che l’assise cittadina si è già espressa due volte sul tema, peraltro con esiti diametralmente opposti – ricordano il segretario Michele Guaitini e il tesoriere Andrea Maori – però rispetto a dodici mesi fa sono emerse due importanti novità”.

Il progetto definitivo comunicato da Anas

La prima è che è stato reso noto il progetto definitivo da parte di Anas, “che non solo non ha apportato le migliorie previste – evidenziano – ma ha se possibile portato nuove preoccupazioni testimoniate dalle tante osservazioni fatte giungere agli enti interessati da cittadini e comitati ed ha inoltre peggiorato il quadro economico in maniera significativa”.

Le novità rispetto al pronunciamento di un anno fa

La seconda è che l’ordine del giorno approvato nel giugno 2022 dal Consiglio comunale si basava “su premesse che si sono rivelate poi fallaci. Non esistono le migliorie progettuali che avrebbero dovuto portare a una maggiore tutela del bosco di Collestrada, non esiste alcuna bozza di prosecuzione a due corsie da Madonna del Piano all’ospedale e soprattutto non è stato finanziato neppure un euro dei 480 milioni necessari contrariamente a quanto asserisce la delibera di Consiglio secondo la quale l’opera avrebbe trovato copertura finanziaria nella legge di bilancio di fine 2022”.

L’appello ai presidenti Casaioli e Arcudi

“Ora è stato depositato un nuovo ordine del giorno presso la III Commissione Consiliare del Comune di Perugia – proseguono i Radicali – che mette in luce tutte le contraddizioni che il progetto definitivo porta con sé, ma l’atto inspiegabilmente giace lì da tre mesi senza che venga portato in aula. Ci appelliamo perciò alla presidente di III Commissione Casaioli affinché lo tiri fuori finalmente dal cassetto e lo porti in discussione e al presidente del Consiglio Comunale Arcudi affinché difenda il ruolo della massima istituzione cittadina, nel rivendicare il diritto di tornare a pronunciarsi sul tema anche alla luce delle nuove criticità emerse”.