Via libera dal consiglio comunale all'ordine del giorno sull'eolico: no a dogmatismi ma attenzione alle aree sensibili. Sfumature nei gruppi consiliari
Energie rinnovabili senza dogmatismi, ma con attenzione alle zone sensibili. Il consiglio comunale di Nocera Umbra, nella seduta di ieri sera, ha licenziato un ordine del giorno sull’eolico, che da settimane infiamma il dibattito cittadino e non sono, andando a riformare due precedenti documenti del 2006 e del 2008, nei quali il consiglio comunale si diceva favorevole a tale vocazione per il territorio.
Il documento
Nel documento letto dal sindaco Virginio Caparvi e che ha riscosso anche l’ok di due consiglieri di minoranza come Massimo Montironi e Alberto Cesca (Monica Muzzi si è astenuta, Lara Moretti ha votato contro) si ricorda che sul territorio nocerino i progetti ufficialmente presentati sono tre, per 12 aerogeneratori totali. Si ricorda che il Comune si è attivato presso la Regione per chiedere il restringimento delle aree idonee, previste nel Piano energetico. E’ stato ricordato anche che l’amministrazione comunale ha espresso parere negativo a due dei tre progetti presentati e che è fondamentale, tenuto conto delle peculiarità del territorio, valutare compensazioni laddove la Regione o il Ministero, prevedano la realizzazione dell’opera.
Gli impegni
Su queste premesse si impegnano il sindaco e la giunta a chiedere un confronto urgente alla Regione per il piano energetico, “scongiurando una corsa all’oro che sta ricadendo sui Comuni che sono sprovvisti di prerogative”. Impegno di sindaco e giunta anche ad informare il consiglio e a interloquire con Regione e Ministero, oltre che a creare una commissione consiliare che possa affrontare il tema, avvalendosi anche di consulenze.
Gli interventi
Tante le sfumature negli interventi, sia in quelli di maggioranza che di minoranza. “Il tema è cruciale e divisivo – ha detto Monica Muzzi – e per questo avevamo chiesto un consiglio comunale aperto. Le energie rinnovabili sono il futuro del nostro pianeta ma è importante che trovino la sintonia con il territorio in cui vengono realizzate. L’aspetto fondamentale è: ci sono ricadute sul territorio? In questo consiglio possiamo dire se l’amministrazione è in grado di prevedere azioni compensative? Riteniamo necessario un sano confronto con gli altri comuni e con le istituzioni, perché non possiamo comunque essere vittime delle scelte altrui”.
La minoranza
“Il territorio rischia di essere danneggiato dall’impianto eolico – ha detto Cesca – e nella realizzazione degli impianti, potremo assistere ad una devastazione senza precedenti. Serviranno tanti lavori preparatori e le colline cambieranno faccia”. “E’ in atto una corsa selvaggia all’eolico – ha spiegato Montironi – pur nella consapevolezza della necessità delle energie rinnovabili. Il nostro obiettivo è quello di insistere con il Ministero affinché vengano emanate leggi che escludano la fascia appenninica dall’eolico. Non è possibile che la Regione, senza una legge decida i destini della popolazione. L’Umbria verde rischierebbe di perdere questa sua immagine“. Attenzione da Montironi anche al fotovoltaico, “che non è acquasanta” e la riflessione sulle compensazioni: “la pala di Fossato di Vico rende solo 60mila euro l’anno”. Per Moretti il documento “ha una posizione ambigua. La corsa all’oro, purtroppo è già iniziata. Siamo in un periodo di vacatio legis. Stabilire chi va a localizzare le aree idonee è importante, perché sta emergendo la volontà dei cittadini di dire no“.
La maggioranza
Interventi anche da quasi tutta la maggioranza. L’assessore Giuseppe Cioli: “Il nostro territorio non deve essere preso d’assalto ma dobbiamo fare qualcosa per combattere davvero il cambiamento climatico”. “Nessuno è favorevole alla deturpazione del paesaggio – ha detto il vicesindaco Alberto Scattolini – e ora stiamo vivendo un passaggio nel quale siamo chiamati a dire la nostra. La preoccupazione c’è ma dobbiamo essere protagonisti”. Della necessità di “gestire questa fase” ha parlato l’assessore Tonino Frate mentre la consigliera Maria Berardi ha lanciato l’idea di una commissione consultiva.
Caparvi e l’interrogazione al Mase
Nelle repliche, il sindaco Caparvi ha evidenziato “la necessità di tenere un atteggiamento di responsabilità. Le semplificazioni, in risposta a problemi complessi, sono pericolose. Il Comune non può esprimersi con pareri vincolanti ma abbiamo evidenziato già pareri chiari. Il problema è che il Ministero, non avendo licenziato l’ultimo decreto, non da potere alle Regioni di fare Piani energetici, fermo restando che neanche un piano energetico sarebbe vincolante”. Per questo Caparvi ha annunciato una interrogazione indirizzata al ministero dell’Ambiente, con l’obiettivo di capire i motivi di questo ritardo. Quindi Caparvi ha voluto evidenziare che alcune argomentazioni usate sul tema siano “improvvide”, come per esempio quella del crollo del mercato immobiliare, così come il refrain della copertura dello stabilimento Merloni con fotovoltaico: “che renderebbe come mezza pala e che non può accogliere impianti su tutta la superficie nel suo complesso”.