Città di Castello

‘No’ soprintendenza a pista sul ghiaccio, Cecchini “Competenza dello Stato”

Il caso della pista di pattinaggio su ghiaccio di Gubbio torna in Regione. Durante la seduta odierna di ‘Question time’ nell’Aula di Palazzo Cesaroni, il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) ha illustrato l’interrogazione con cui ha chiesto, all’assessore Fernanda Cecchini, di conoscere il perché del ‘no’, da parte della Soprintendenza, all’installazione della struttura in Piazza Grande, dopo che lo scorso anno questa era stata autorizzata.

Smacchi ha chiesto di sapere “le motivazioni di una diversa interpretazione della normativa tra varie città dell’Umbria, dove invece tali strutture sono state installate”, riferendosi alle piste di ghiaccio autorizzate, ad esempio, nella piazza centrale di Todi o nel corso principale di Perugia.

Il consigliere Pd ha ricordato come, nella discussione dell’Aula legata al bilancio, è stato sottolineato che la Regione ha messo a disposizione 1,5 milioni di euro per il rilancio dal punto di vista promozionale di città e borghi umbri, cercando di risollevare turismo, commercio e piccolo artigianato in difficoltà in seguito al sisma: “Anche nelle città più distanti dal cratere, – ha precisato – le presenze e gli arrivi sono calati fino all’80% e da più fronti viene sottolineata l’importanza e il ruolo delle istituzioni per dare una mano a chi è in difficoltà. Mi domando, dunque, perché quando il Comune di Gubbio richiede l’autorizzazione per installare una pista da pattinaggio la Sovrintendenza dica no dopo che l’anno prima l’aveva autorizzata”.

La Regione deve fare di tutto affinché le comunità non siano considerate di serie A e di serie B

A rispondere è stato l’assessore Fernanda Cecchini, che ha sottolineato come “lo Stato è abbastanza preciso nella ripartizione di competenze: la tutela dei beni culturali è materia in capo agli uffici decentrati allo Stato e non alla Regione, la quale eventualmente può intervenire attraverso una concertazione sulle linee d’indirizzo e di principio. Probabilmente il divieto di installazione della pista di ghiaccio nella Piazza di Gubbio è legata ai principi contenuti nella legge ’42’ (Codice dei beni culturali e del paesaggio). Credo comunque che sia necessaria una linea d’indirizzo per tutti i centri storici per evitare cittadini di serie A e di serie B”.

Smacchi, nella replica, ha tenuto ad evidenziare che “lo scorso anno la pista di ghiaccio a Gubbio ha portato una presenza media di 350 persone al giorno. Auspico un intervento della Regione sulla Sovrintendenza affinché tutte le comunità siano trattate allo stesso modo”.