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No E45 autostrada / Consegnate a Palazzo Cesaroni 8mila 500 firme

Il presidente dell’Assemblea legislativa, Eros Brega, ha ricevuto questa mattina a Palazzo Cesaroni i rappresentanti del coordinamento umbro del ‘Comitato No E45 autostrada’, che, accompagnati dal consigliere regionale Oliviero Dottorini, hanno consegnato 8mila 500 firme a sostegno di una petizione che esprime contrarietà alla trasformazione in autostrada della E-45. Il portavoce del Comitato, Marcello Teti, ha chiesto che la petizione venga discussa dall’Aula di Palazzo Cesaroni “così da informare i cittadini sui costi eccessivi di un’opera che cementificherebbe il nostro territorio”.
Il presidente Eros Brega, accompagnato dal segretario generale dell’Assemblea legislativa, ha assicurato che “entro la fine della legislatura verrà data una risposta alle vostre istanze. Noi oggi – ha spiegato – raccogliamo le richieste del Comitato e avviamo il percorso istituzionale. Dopo l’esame degli uffici, la petizione verrà discussa dalla Seconda Commissione consiliare che valuterà come affrontare l’argomento. Mi impegno perché tutto venga fatto con la massima chiarezza e trasparenza”.
Alla folta delegazione del ‘Comitato No E-45 autostrada’ si sono uniti i parlamentari del Movimento 5 Stelle Tiziana Ciprini e Filippo Gallinella.

La nota di Dottorini – Pare che un primo risultato le ottomila e 500 firme raccolte l’abbiano già ottenuto. Sull’autostrada il fronte degli entusiasti si sta inesorabilmente incrinando ed è una gara ormai a chi si sfila per primo da questo progetto assurdo e impresentabile. E’ incredibile: non si riesce più a trovare un solo politico pronto ad assumersi la paternità di questo mostro progettuale. Ma intanto il governo nazionale va avanti e nessuno osa assumersi la responsabilità di rappresentare la contrarietà dell’Umbria e dei suoi abitanti”. È quanto dichiara il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Idv) che oggi ha accompagnato a Palazzo Cesaroni i rappresentanti del ‘Comitato No E45 autostrada’, di cui fa parte anch’egli, per la consegna di una petizione con 8mila 500 firme al presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria, Eros Brega.
Oggi spiega Dottorini – abbiamo portato il grido e la rabbia di tanti umbri nel luogo dove quel progetto ha trovato l’approvazione trasversale di quasi tutto il Consiglio regionale. Quei cittadini chiedono di essere ascoltati e di poter dire la loro riguardo a un’opera che considerano devastante per il paesaggio regionale e per le già fragili economie familiari e imprenditoriali. Per favore, non prendiamoli in giro con false promesse, come quella dell’esenzione del pedaggio, o con posizioni ipocrite da parte di chi ha votato a favore dell’autostrada e adesso dice di No solo per opportunismo”.
 “La grande partecipazione che ha accompagnato questa raccolta di firme – conclude Dottorini – dimostra che i cittadini umbri non vogliono questa infrastruttura. Un progetto insostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico, con un pedaggio insostenibile per famiglie e imprese. Noi garantiamo a questi nostri concittadini che proseguiremo con la massima determinazione ad opporci a questo folle progetto, innanzitutto chiedendo che sulla petizione venga portata in partecipazione con la popolazione”.

La nota di Flamini – “La trasformazione della E45 in autostrada significa la privatizzazione della maggiore arteria viaria che attraversa l’Umbria utilizzando il modello del project financing e della defiscalizzazione al futuro concessionario, modello che avrà non poche ripercussioni sulla nostra regione e su tutto l’assetto stradale umbro, oltre che sulle tasche dei cittadini e degli artigiani del trasporto colpiti dal pedaggio, l’ennesimo balzello di Renzi, al di là delle buone intenzioni della Presidente Marini. Per l’Umbria e per il paese servono più che altro le risorse per il riassetto idrogeologico dei territori. Altro che autostrada. Secondo l’Ance per il riassetto idrogeologico nazionale servirebbe circa un miliardo e duecentomila euro l’anno. Ecco, i circa due miliardi di euro di benefici fiscali per le imprese che costruiranno la Orte-Mestre potrebbero essere investiti proprio per contrastare il dissesto idrogeologico. La Regione Umbria può e deve tornare indietro sull’avvallo a questo devastante progetto e deve invece chiedere al governo di investire le risorse nel riassetto idrogeologico e nella messa in sicurezza dell’attuale E45“.

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