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No al carbone, sì alla cioccolata: cosa mettere nella calza della Befana

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No al carbone, sì alla cioccolata: cosa mettere nella calza della Befana

Ven, 03/01/2025 - 12:03

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(Adnkronos) - Archiviati i festeggiamenti di Capodanno, per i genitori è il momento del dilemma pre-Epifania: cosa mettere nella calza della Befana? Anche quando nel 'curriculum' dei rampolli di casa c'è qualche macchia, la linea deve essere "cioccolata al posto di carbone, aglio o cipolle tradizionalmente destinati ai bimbi monelli. E positività anziché rimproveri". E' il suggerimento del pediatra Italo Farnetani, che all'Adnkronos Salute illustra le regole per il mix ideale. E bandisce il carbone. 

Perché questo consiglio? "Già l'Epifania, come recita il detto popolare, 'tutte le feste porta via', quindi per i bambini significa che dal giorno successivo si torna a scuola. In più all'ultimo giorno di vacanze si aggiungerebbe anche la parziale 'doccia fredda' degli elementi negativi contenuti nella calza, anche se pochi", ragiona l'esperto.  

"E il carbone, pure in versione dolce, è sempre qualcosa di nero. Ai bambini piace invece il rosso, e in generale i colori allegri". C'è poi il valore simbolico del carbone, al quale viene associato "sempre un voto negativo, e il 'rinforzo' dei genitori e degli altri adulti che ricordano che il bambino non è stato obbediente. E' un approccio sbagliato, perché se il bambino ha fatto qualcosa di negativo i genitori lo devono correggere indipendentemente dalla festa della Befana".  

L'errore, prosegue Farnetani, "va corretto nel momento in cui si verifica, senza lasciare che passi troppo tempo o scegliere il giorno inopportuno per lanciare il messaggio. I genitori non devono aver paura di mettere dei limiti o anche stigmatizzare certi comportamenti", ma meglio non 'usare' la Befana. "E stiamo attenti a non colpevolizzare i bambini", esorta il professore ordinario all'Università Ludes-United Campus of Malta.  

In definitiva, dice il pediatra, "il giorno dell'Epifania deve essere vissuto pienamente e con gioia, lasciando un bel ricordo. Basti pensare che ci sono adulti che ancora vogliono che i genitori preparino loro la calza della Befana. La vecchietta, a cui i bambini credono fino agli 8 anni, è una persona buona che, attraverso la sua fragilità, dimostra il bisogno di affetto e facilita la relazione fra bambino e adulto. Per questo non va sciupata questa magia. Riempiamo dunque la calza di dolci, in primo luogo di cioccolata che piace sempre e non è controindicata, anzi va concessa perché gli acidi grassi che contiene sono tutti insaturi, a eccezione di quello stearico che ha un basso impatto metabolico".  

E le caramelle? "Via libera per un giorno - chiosa Farnetani -. Non è il consumo di quelle trovate nella calza che può essere dannoso per l'organismo, ciò che conta è lo stile di vita. Un giorno all'anno 'dolci free' non incide sulle condizioni nutrizionali e metaboliche generali, e senza dubbio è un modo per costruire un giorno indimenticabile". 

(Adnkronos) – Archiviati i festeggiamenti di Capodanno, per i genitori è il momento del dilemma pre-Epifania: cosa mettere nella calza della Befana? Anche quando nel ‘curriculum’ dei rampolli di casa c’è qualche macchia, la linea deve essere “cioccolata al posto di carbone, aglio o cipolle tradizionalmente destinati ai bimbi monelli. E positività anziché rimproveri”. E’ il suggerimento del pediatra Italo Farnetani, che all’Adnkronos Salute illustra le regole per il mix ideale. E bandisce il carbone. 

Perché questo consiglio? “Già l’Epifania, come recita il detto popolare, ‘tutte le feste porta via’, quindi per i bambini significa che dal giorno successivo si torna a scuola. In più all’ultimo giorno di vacanze si aggiungerebbe anche la parziale ‘doccia fredda’ degli elementi negativi contenuti nella calza, anche se pochi”, ragiona l’esperto.  

“E il carbone, pure in versione dolce, è sempre qualcosa di nero. Ai bambini piace invece il rosso, e in generale i colori allegri”. C’è poi il valore simbolico del carbone, al quale viene associato “sempre un voto negativo, e il ‘rinforzo’ dei genitori e degli altri adulti che ricordano che il bambino non è stato obbediente. E’ un approccio sbagliato, perché se il bambino ha fatto qualcosa di negativo i genitori lo devono correggere indipendentemente dalla festa della Befana”.  

L’errore, prosegue Farnetani, “va corretto nel momento in cui si verifica, senza lasciare che passi troppo tempo o scegliere il giorno inopportuno per lanciare il messaggio. I genitori non devono aver paura di mettere dei limiti o anche stigmatizzare certi comportamenti”, ma meglio non ‘usare’ la Befana. “E stiamo attenti a non colpevolizzare i bambini”, esorta il professore ordinario all’Università Ludes-United Campus of Malta.  

In definitiva, dice il pediatra, “il giorno dell’Epifania deve essere vissuto pienamente e con gioia, lasciando un bel ricordo. Basti pensare che ci sono adulti che ancora vogliono che i genitori preparino loro la calza della Befana. La vecchietta, a cui i bambini credono fino agli 8 anni, è una persona buona che, attraverso la sua fragilità, dimostra il bisogno di affetto e facilita la relazione fra bambino e adulto. Per questo non va sciupata questa magia. Riempiamo dunque la calza di dolci, in primo luogo di cioccolata che piace sempre e non è controindicata, anzi va concessa perché gli acidi grassi che contiene sono tutti insaturi, a eccezione di quello stearico che ha un basso impatto metabolico”.  

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