Niente balli e musica araba nel Cenacolo di San Marco. L’organizzazione del Festival dei Popoli e delle Religioni ha annullato la discoteca araba, iniziativa che si sarebbe dovuta svolgere questa sera alle 23.45 in piazza dell’Olmo, proprio dove nel marzo scorso David Raggi fu barbaramente ucciso, sgozzato con una bottiglia da un marocchino di 29 anni già espulso dall’Italia.
La notizia dell’evento ha suscitato tantissime polemiche sui social. Il dolore per la perdita del 27enne informatore farmaceutico probabilmente è ancora troppo forte e le persone hanno colto nell’iniziativa una mancanza di rispetto verso Raggi.
L’annullamento però, come spiegano gli organizzatori, non è dovuto ai malumori dei ternani ma ai fatti di Parigi:
“Come annunciato già lunedì sera – spiega il direttore artistico Arnaldo Casali – la discoteca araba che avrebbe dovuto concludere la serata al Cenacolo San Marco è stata annullata. La scelta è stata fatta dagli organizzatori come segno di lutto per gli attentati di Parigi e nulla ha a che fare con le polemiche scatenate ieri dall’articolo comparso su un quotidiano nazionale”.
“E’ vero che il Cenacolo San Marco si trova proprio nella piazza dove è il giovane David Raggi è stato ucciso da un ragazzo marocchino – prosegue il direttore artistico Arnaldo Casali – ospitare nella nostra sede il focus che punta a stemperare le tensioni e a favorire il dialogo, l’integrazione e la pace sarebbe stato un omaggio, e non certo un oltraggio alla memoria di un ragazzo ucciso barbaramente che si è sempre battuto contro ogni forma di razzismo”.
“Proprio oggi – continua Casali – ho sentito al telefono Diego Raggi, il fratello di David, che al funerale del fratello abbracciò l’imam di Terni e fu il primo a sostenere che piazza dell’Olmo doveva tornare ad essere un luogo di divertimento. Mi ha detto che anche David avrebbe partecipato volentieri alla nostra iniziativa”.
Il Festival dei Popoli e delle Religioni proseguirà quindi orfano della discoteca araba.
Il momento più importante del programma di oggi, a cui prenderà parte anche la comunità marocchina di Terni, sarà l’incontro con tre ragazze della comunità marocchina di Perugia: Raja Jouhari, Zineb Moujoud e Zaira Chokri. Per gli organizzatori “sarà l’occasione per sfatare i luoghi comuni sul Corano, a cominciare da quello che vuole la donna sottomessa, reclusa e ridotta al silenzio, ma anche per parlare dell’argomento, tornato di tragica attualità con gli attentati di Parigi proprio alla vigilia dell’inizio del festival, del rapporto tra islam e terrorismo”.