Dopo un confronto con il Ministero dello Sviluppo Economico, e a seguito delle numerose pressioni venute dal mondo delle imprese e dei consumatori, la Rai ha fatto marcia indietro sulla vicenda del canone speciale per personal computer richiesto alle imprese, rispetto al quale aveva attivato una campagna di comunicazione e inviato migliaia di lettere invitando le imprese al pagamento.
Ora la Rai chiarisce che imprese, società ed enti pagano il canone speciale solo se usano il computer come televisori, fermo restando che il canone speciale non va corrisposto nel caso in cui tali imprese, società ed enti abbiamo già provveduto al pagamento per il possesso di uno o più televisori.
Confcommercio, che aveva definito il canone speciale Rai “un altro assurdo balzello che si abbatte sulle imprese italiane”, e che si era attivata insieme a Rete Imprese Italia presso il presidente del Consiglio, Mario Monti, e il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, perché mettessero fine a questa “situazione palesemente iniqua”, ha chiesto, nonostante il comunicato stampa Rai, “un intervento specifico del Governo e del Parlamento per chiarire al di là di ogni dubbio, e una volta per tutte, la normativa sul canone”.
Secondo FIPE – Federazione italiana pubblici esercizi aderente a Confcommercio – “coloro che detengono computer o apparecchi simili sono tenuti a versare il canone speciale solo ed esclusivamente qualora gli apparecchi stessi vengano messi a disposizione della clientela o utilizzati a scopo di lucro diretto o indiretto. In caso contrario, si ritiene che non sia dovuto alcun canone, ad esempio, qualora il titolare del pubblico esercizio porti con sé il proprio personal computer, non
mettendolo né a disposizione della clientela né utilizzandolo per finalità di lucro relative all’esercizio stesso. Lo stesso vale per coloro che sono già titolari di un abbonamento speciale per la sola radio, ma che detengono anche dei computer. Coloro che, invece, sono titolari di un abbonamento speciale per la TV non sono assolutamente tenuti a pagare altro, altrimenti si verificherebbe una duplicazione dello stesso tributo”.