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NICKELODEON AL VELENO DOPO APPALTO ASL3 SALUTE MENTALE. GUZZANTI E CELESTINI IL 4 DICEMBRE (Foto TuttOggi.info)

“Il nostro intento è quello di far emergere le tematiche sociali per parlarne, soprattutto ai giovani”. E' con queste parole che si è conclusa la conferenza di presentazione della 15ma edizione del Premio Nickelodeon organizzato dalla Cooperativa Il Cerchio. Parole, pronunciate da due resposabili, Marcello Monaco e Patrizia Costantini, che hanno così concluso il duro intervento a commento dell'esito della gara della Asl3 che ieri ha appaltato per i prossimi 9 anni i servizi di salute mentale. Gara chè è stata aggiudicata alla cooperativa Seriana 2000 di Cesena.

Ma andiamo con ordine.

Premio Nickelodeon – Il concorso sta entrando nel vivo. Di oltre 50 cortometraggi a tema sociale arrivati da tutta Italia e anche dall'estero (Spagna e Francia), solo 7 sono ancora in lizza per uno dei premi in palio. Questo l'elenco dei finalisti: “Xie zi” di Giuseppe Marco Albano, “Incontri” di un gruppo di adolescenti guidati da Dino Giarruso, “In my prison” di Alessandro Grande, “Così come sono” del Liceo Scientifico-Classico “Don Carlo La Mura” di Angri, “The snatch” di Miguel Aguierre Garcìa, “Se ci dobbiamo andare andiamoci” di Vito Palmieri, “Eva” di Ivano Fachin. Oltre a questi 7, la Giuria di Selezione ha proposto una menzione speciale, fuori concorso, per “Ma quando ti sposi?” dell'Azienda Servizi e Progetti di Alessandria e per “Still fighting” di Samuele Malfatti.

“Quello che ci preme sottolineare – ha detto Monaco – è che la giuria principale è composta interamente da giovani, studenti di scuole medie e superiori, a testimonianza della nostra volontà di far recepire proprio ai giovani l'importanza del confrontarsi sulle tematiche sociali. Complessivamente, ogni anno, circa 500 ragazzi vedono e giudicano i cortometraggi di Nickelodeon”.

Oltre al premio per il miglior cortometraggio, conferito appunto dalla giuria dei giovani, a disposizione dei finalisti ci sono 2 premi “speciali”: quello della critica, assegnato da una giuria di esperti di cinema tra cui spiccano Stefano Alleva, Anna Leonardi, Riccardo Biadene, Marco Pontecorvo e Aureliano Amadei, e quello per i “Corti d'evasione”, assegnato da una giuria composta da detenuti della Casa di Reclusione di Spoleto.

“Chi lavora sul progetto Nickelodeon sta cercando di guardare oltre” commenta Patrizia Costantini. “Non è più soltanto la rassegna sui cortometraggi. Nel corso degli anni è diventato sempre più un contenitore di eventi culturali”. Tra questi, spicca la rassegna “Cinema d'autore…in corso”, che la cooperativa ha organizzato al Cinema Corso di Spoleto, in collaborazione con Cinegatti, l'azienda che gestisce la sala. “Abbiamo tentato – ha spiegato Monaco – di lanciare un'ancora di salvezza ai cinema di Spoleto, perché siamo molto preoccupati che la nostra città possa rimanere completamente priva di sale cinematografiche”. Tale rassegna prevede la proiezione di un film a settimana, in 2 appuntamenti, il venerdì alle 21 e il sabato alle 18.30, al prezzo di 4,50 euro. Le pellicole proposte trattano tematiche sociali, spesso di scottante attualità, e, come ha sottolineato Monaco “si tratta di film che, in tutta la regione, escono solo in alcune sale di Perugia, ma che rappresentano il vero significato del cinema, per come lo intendiamo noi”.

Tra i vari titoli, vale la pena citare 20 sigarette, proposto venerdì e sabato scorsi, con la presenza in sala del regista Aureliano Amadei, unico sopravvissuto della strage di Nassirya. Il “colpo ad effetto” però, la cooperativa sta cercando di metterlo a segno invitando Ascanio Celestini, col suo film “La pecore nera” e Sabina Guzzanti, con “Draquila”. In entrambi i casi, i contatti sono ben avviati e presto ci saranno sviluppi. La Guzzanti potrebbe (il condizionale è d'obbligo) essere a Spoleto il 3 dicembre, il giorno prima della premiazione dei cortometraggi.

Il “Cerchio” ha anche prodotto delle tessere con la scritta “io vado al cinema…a Spoleto”, un piccolo simbolo, che può essere ritirato gratuitamente presso la sede della cooperativa, e che ha lo scopo di testimoniare l'apprezzamento degli spoletini per i cinema della propria città. “Noi facciamo la nostra parte – ha detto ancora Monaco – è chiaro che in alcun modo ci compete la gestione delle sale cinematografiche. Vogliamo solo far capire a chi di dovere, istituzioni comprese, che rimanere senza cinema sarebbe una perdita sociale e culturale gravissima per la nostra città”. La cittadinanza sembra voler dare una mano in questo senso. Nei 6 appuntamenti già avvenuti con il cinema d'autore, l'afflusso medio è stato di un'ottantina di persone, mentre sono già 300 i cittadini in possesso della tessera.

La “salute mentale” – non è passata sotto silenzio la clamorosa notizia di ieri, che di fatto vede la Cooperativa Il Cerchio (ma anche La Dinamica di Spoleto e L'Incontro della Valnerina raggruppate nel Consorzio Palomar) “tagliata fuori” da una servizio che gestiva da circa 15 anni. Pur mancando i vertici aziendali, Monaco e Costantini hanno spiegato la posizione della cooperativa, affermando che Il Cerchio farà richiesta di accesso agli atti ai competenti organi della Asl. Monaco ha anche letto un comunicato, dove era sottolineato che, a differenza di quanto riportato da alcuni organi di stampa, Il Cerchio non ha perso la gara d'appalto per errori nella documentazione o per problemi di curriculum aziendale. “La cooperativa ha perso la gara sulla descrizione del modello di cura, un modello che non era stata la cooperativa ad inventare, ma a cui essa aveva da sempre aderito, in conformità ai dettami della Asl n.3”. Altro tema importante, la ricollocazione dei 35 lavoratori dell'ente, vittime dirette dell'esito negativo dell'appalto. “La ricollocazione – ha spiegato Monaco – non è automatica. Secondo i nostri attuali calcoli, solo 10 di queste 35 persone potranno essere effettivamente ricollocate all'interno del nuovo gestore del servizio. Non regge la teoria del ‘tanto per i lavoratori è uguale', sostenuta da qualcuno. Se il nostro modello di cura, che ha funzionato per 15 anni, improvvisamente viene messo in discussione è anche possibile che i nostri lavoratori non siano compatibili con le figure professionali che il nuovo gestore dovrà integrare”. “La preoccupazione degli amministratori de Il Cerchio – ha concluso Monaco – non è economica. La cooperativa lavora su molti settori e può reggere senza problemi l'urto di questo stravolgimento. Chi farà una reale difficoltà a reggerlo sono i nostri utenti e i nostri lavoratori, che non possono essere trattati come dei pacchi, perché ci sono in ballo sentimenti di fiducia, affetto e, in qualche caso, amicizia, che ormai li legano indissolubilmente”. L'assessore Vargiu, presente solo negli ultimi minuti della conferenza stampa, ha condiviso le posizioni della Cooperativa, sebbene non abbia voluto rilasciare alcun commento politico a riguardo.

(Ja. Brug.)

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