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Networking con il cuore: auguri, divertimento e solidarietà per i capitoli Thyrus e Smile

Non basta contare i contatti per capire il valore di una rete. La sua vera forza si misura nella qualità delle connessioni e nell’impatto che queste riescono a generare, tanto nella sfera professionale quanto in quella umana. È una differenza sottile ma fondamentale: non è la quantità a fare la differenza, ma la profondità delle relazioni. Un esempio illuminante di questo approccio viene dal capitolo Thyrus di Terni, che ha dimostrato come una rete coesa e ben organizzata possa andare oltre il business per lasciare un segno anche sul piano sociale. La cena di Natale del 6 dicembre, ospitata al ristorante “Sapori” all’interno del Classic Hotel Tulipano di Terni, guidato dalla talentuosa Giulia Gennari, membro del capitolo, è stata molto più di una serata conviviale. È stata una dimostrazione concreta di ciò che una rete come quella di BNI può realizzare: celebrare, unire e fare del bene. I capitoli BNI Thyrus e Smile hanno trasformato un semplice momento di celebrazione interna in un evento ricco di significati, capace di coniugare opportunità professionali, relazioni autentiche e solidarietà.
Uno dei principi fondanti di BNI, il core value del divertimento, è molto di più di un semplice motto: è stato il cuore pulsante dell’evento. Non si è trattato solo di ritrovarsi per rilassarsi e divertirsi, ma di fare tutto questo con uno scopo più grande. L’equilibrio tra leggerezza e impegno è stato perfetto: una serata piacevole per tutti, ma che ha lasciato un segno tangibile grazie all’impegno solidale.
“Grazie al core value del divertimento, è stato possibile creare un momento di condivisione e allegria, trasformandolo in un’opportunità per fare del bene,” così Claudia Vannelli Presidente del Capitolo Thyrus apre l’intervista. La location non è stata scelta a caso: il ristorante gestito da un membro del capitolo incarna perfettamente il valore del supporto reciproco, uno dei pilastri di BNI. Ogni dettaglio dall’organizzazione, a cura di Elena Morolli, alla scelta del menu, all’intermezzo musicale magistralmente condotto da Stefano Baroni, al sorriso delle ragazze che hanno partecipato alla festa dell’associazione “I Pagliacci” presieduta da Alessandro Rossi, ha rispecchiato l’importanza di valorizzare i talenti e le risorse interne alla rete. Un evento che avrebbe potuto limitarsi a essere una celebrazione interna si è trasformato in qualcosa di molto più significativo. La cena di Natale è stata un’esperienza che ha combinato networking, divertimento e solidarietà.
“Un evento nato per celebrare i successi del gruppo si è trasformato in un’esperienza che ha unito divertimento, opportunità di networking e un gesto di solidarietà che ha toccato il cuore di tutti”, racconta Claudia. Questo è il vero valore aggiunto di una rete ben organizzata: la capacità di trasformare anche i momenti di svago in occasioni per creare connessioni significative e generare impatti positivi nella comunità.
“Quando si mettono insieme passione, professionalità e voglia di fare la differenza, si possono realizzare cose straordinarie, sia per i singoli che per la collettività. Una cena può essere molto di più: può diventare un simbolo di collaborazione, solidarietà e autentica connessione umana,” prosegue Claudia entusiasta.
Ma la cena del 6 dicembre non è stato solo questo: quando tradizione e innovazione incontrano la solidarietà il connubio si trasforma in un evento che resta nei cuori dei partecipanti. Ci sono tradizioni che sanno reinventarsi, trasformandosi in qualcosa di più grande e significativo. È il caso del Mercante in Fiera, che quest’anno è diventato il simbolo di un’iniziativa speciale ideata da Roberto D’Orsi e Riccardo Meoni, in collaborazione con il Presidente del Capitolo Smile di Foligno, Emiliano Montuori e del sempre impeccabile e professionale Daniele Livi.
“L’idea ha coinvolto con entusiasmo professionisti di altri gruppi BNI, creando una sinergia capace di dare vita a un evento unico. Questa collaborazione ha dimostrato che, quando si mettono in rete competenze diverse e un obiettivo comune, si possono realizzare progetti di grande valore, sia per i partecipanti che per la comunità,” spiega Claudia. Non si è trattato di un semplice gioco, ma di una rivisitazione creativa del classico Mercante in Fiera, arricchita da un tocco di modernità. Grazie all’ingegno ed alla professionalità dei due ideatori che hanno messo le loro passioni e le loro abilità a disposizione del gruppo, le tradizionali carte del gioco sono state personalizzate, trasformandole in veri e propri oggetti unici. Questo dettaglio ha aggiunto un tocco speciale alla serata, dimostrando l’importanza di valorizzare i talenti all’interno del gruppo.
“Un classico natalizio che, tra una risata e un brindisi, è diventato il cuore della serata, dimostrando che l’innovazione può rendere straordinario anche ciò che è familiare,” prosegue.
Il gioco è stato scelto proprio per la sua capacità di creare connessione e coinvolgimento tra i partecipanti. Ma non si è fermato qui: un gioco che diventa un catalizzatore di solidarietà, il fulcro di un’iniziativa di raccolta fondi che ha permesso di sostenere due cause importanti. L’atmosfera rilassata e conviviale creata dal gioco ha stimolato la partecipazione e la generosità dei presenti, dimostrando che anche un momento ludico può trasformarsi in un potente strumento di cambiamento.
“Il divertimento si è fuso con la solidarietà, creando un’esperienza in cui ogni risata si è tradotta in un gesto concreto di aiuto”, racconta orgogliosa.
Dietro ogni donazione c’è una storia di speranza e un sogno che diventa realtà e il Mercante in Fiera di quest’anno ha permesso di sostenere due iniziative straordinarie, dimostrando come la generosità possa tradursi in risultati tangibili. Le donazioni raccolte, per più di 1.000 euro, sono state destinate a due grandi progetti.
La raccolta è stata destinata all’ Associazione “I Pagliacci” e nello specifico al progetto Piccole Musiche di Valeria Crescenzi, un progetto delicato e prezioso, che utilizza la musica come terapia per i neonati prematuri nel reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale di Terni. Con una parte della donazione, si è contribuito a offrire conforto e migliorare il benessere dei più piccoli, quelli che combattono sin dai primi istanti di vita. Grazie alla generosità dei partecipanti è stato possibile dare un ulteriore piccolo ma significativo contributo anche alla Fondazione La Piccola Corte dei Miracoli di Paolo Vetturini: un’organizzazione che aiuta gatti abbandonati che hanno bisogno di cure. Anche qui, ogni euro raccolto è un messaggio di vicinanza e solidarietà.
Questi progetti rappresentano settori diversi ma ugualmente importanti: un promemoria potente di quanto sia essenziale intervenire su più fronti, dimostrando che anche un piccolo contributo può generare un grande impatto.
“Spesso sono i piccoli gesti, quelli che nascono dalla condivisione e dall’empatia, a lasciare il segno più profondo. Ogni partecipante, con il proprio contributo, ha dimostrato che anche piccoli gesti possono fare una grande differenza,” prosegue con entusiasmo Claudia.
Questo è stato il messaggio chiave dell’evento. La generosità si è espressa in un contesto di convivialità e leggerezza, trasformando una semplice serata in un momento di forte impatto sociale. È proprio questo equilibrio tra divertimento e altruismo che ha reso l’iniziativa così speciale.
“Il Mercante in Fiera è stato molto più di un gioco: è diventato un simbolo di collaborazione, solidarietà e impatto concreto. Ogni risata, ogni gesto di generosità, ogni euro raccolto ha contribuito a costruire qualcosa di importante, dimostrando che la forza di una rete non si misura solo nei numeri, ma nei valori che riesce a trasmettere,” spiega Claudia.
Durante la cena organizzata dal capitolo Thyrus, Valeria Crescenzi promotrice del progetto di musicoterapia, non si è limitata a essere la destinataria delle donazioni raccolte. Ha voluto condividere la sua esperienza con i presenti, raccontando il significato profondo del suo lavoro. La sua storia non ha solo informato, ma ha toccato le corde emotive di tutti, creando una connessione autentica con i partecipanti.
“Raccontare l’impatto della musicoterapia sui neonati prematuri e sulle loro famiglie ha trasformato ogni contributo in un gesto consapevole e sentito,” prosegue emozionata.
Il suo intervento è stato un momento di grande intensità, capace di far capire a tutti quanto sia importante il progetto che porta avanti. Ha reso visibile e tangibile il valore di ogni singolo gesto di generosità, ricordando a tutti che dietro ogni donazione c’è un bambino che respira un po’ più serenamente grazie alla musica. C’è qualcosa di straordinario nel modo in cui la musica può toccare l’anima, ma nel caso di Valeria Crescenzi, il suo potere va ancora oltre.
“Valeria non è solo una musicista professionista, ma una pioniera in un progetto che unisce arte e scienza, cambiando il modo di prendersi cura dei neonati prematuri. Da un anno e mezzo, porta avanti con dedizione un’iniziativa unica in Italia: la musicoterapia nei reparti di terapia intensiva neonatale. In un luogo dove i piccoli pazienti combattono ogni giorno per sopravvivere, Valeria utilizza la sua voce e i suoi strumenti per creare un ambiente di serenità. La sua musica non è solo una melodia, ma una carezza sonora che aiuta i neonati a regolare il ritmo respiratorio, riducendo lo stress e offrendo loro un conforto che va oltre le cure mediche. La terapia intensiva neonatale è un ambiente dove il tempo sembra sospeso, scandito dal suono delle macchine e dall’attenzione costante dei medici. Per i bambini prematuri, così piccoli e vulnerabili, ogni suono può rappresentare una fonte di stress. È qui che il lavoro di Valeria diventa una vera e propria rivoluzione: i suoi interventi trasportano questi neonati in un mondo di serenità, dove il ritmo della musica si intreccia con quello della loro respirazione, aiutandoli a trovare un equilibrio”, spiega Claudia. Per questi piccoli pazienti, che spesso non hanno accesso a esperienze sensoriali positive, la musica diventa una forma di terapia. È una brezza leggera in un percorso difficile, un elemento che contribuisce a rendere il loro cammino verso la guarigione più dolce e armonioso. Il lavoro di Valeria è un perfetto equilibrio tra talento artistico e forza emotiva. Ogni nota, ogni melodia è il risultato di uno straordinario sforzo di equilibrio: trasformare le emozioni in uno strumento terapeutico, rendendo tangibile il legame tra arte e medicina. È un esempio luminoso di come passione e competenza possano fare la differenza nella vita dei più fragili.
“Il suo lavoro, svolto con dedizione e professionalità, dimostra quanto potente possa essere l’unione tra emozione e scienza. Valeria Crescenzi ha dimostrato che la musica può fare molto di più che intrattenere: può curare, lenire, accompagnare. Il suo progetto di musicoterapia nei reparti di terapia intensiva neonatale non è solo una dimostrazione di innovazione, ma anche un atto d’amore verso i più vulnerabili,” prosegue Claudia. A volte, anche un gesto apparentemente semplice può accendere una luce di speranza. La raccolta di 1.000 euro durante la cena a sostegno del progetto di musicoterapia di Valeria Crescenzi rappresenta proprio questo: un piccolo passo, ma con un significato profondo. Non si tratta solo di una cifra: è un simbolo di fiducia e incoraggiamento per un’iniziativa che ha il potenziale di trasformare la vita di molti neonati e delle loro famiglie. Ogni euro raccolto è un mattone che contribuisce a costruire un futuro in cui la musicoterapia possa raggiungere sempre più bambini, portando loro conforto e serenità.


“Anche i passi più piccoli possono aprire strade verso grandi traguardi. Mi auguro che lo spirito di solidarietà vissuto durante questa serata rimanga vivo in tutti noi e che possa ispirare altri gruppi e persone a fare lo stesso. La professionalità è importante, ma è l’umanità che fa davvero la differenza. Insieme possiamo fare molto, e spero che questo sia solo l’inizio di un percorso che ci porterà a sostenere sempre più progetti come quello di Valeria, ”questo il pensiero di Claudia. Claudia ha sottolineato un messaggio potente: il networking non è solo uno strumento per far crescere il business, ma un mezzo per generare cambiamenti concreti nella società.
“Un evento come questo non solo celebra il successo del networking, ma ne evidenzia il potenziale di trasformarsi in uno strumento di cambiamento concreto. L’integrazione tra affari e altruismo non è solo possibile, ma necessaria per costruire una rete che non si limiti a connettere, ma che ispiri e contribuisca al bene comune,” spiega. Mentre ci si avvicina al nuovo anno, l’augurio è che questo spirito di collaborazione e solidarietà continui a crescere. I capitoli Thyrus e Smile hanno mostrato la strada, unendo affari, conoscenze e altruismo in una formula che può essere replicata ovunque.
“Che questa rete possa continuare a crescere, illuminando il futuro con gesti concreti e unendo business e solidarietà per un mondo migliore. L’esempio di questa serata è una chiamata all’azione per tutti: la dimostrazione che, anche in un contesto professionale, c’è sempre spazio per fare del bene. È un promemoria che ognuno di noi può contribuire, un piccolo passo alla volta, verso un futuro più luminoso e solidale. La cena natalizia non è stata un punto d’arrivo, ma un trampolino di lancio verso nuove iniziative. Mi auguro che il nostro piccolo contributo possa ispirare altri e che sempre più persone si uniscano per sostenere progetti così importanti. L’unione fa la forza, e insieme possiamo davvero fare la differenza,” è l’augurio sincero di Claudia a questo Natale. La visione di Claudia immagina un mondo in cui il networking non si limiti a promuovere il business, ma diventi un pilastro per costruire una società più giusta e solidale. Come ha sottolineato Claudia Vannelli, ciò che ha reso speciale questa serata è stato lo spirito con cui è stata vissuta.
“La vera forza dell’evento è stata la capacità di mettere al centro l’aspetto umano. Oltre alla professionalità e alle opportunità di business, ciò che ha caratterizzato davvero la serata è stato il senso di comunità e l’emozione condivisa. Questo legame umano è stato il vero collante dell’iniziativa, dimostrando che quando le persone si uniscono per uno scopo più grande, possono creare qualcosa di straordinario,” conclude fiera. Ogni gesto, ogni iniziativa, per quanto piccola, può contribuire a costruire un mondo migliore, fatto di legami autentici e di azioni che lasciano il segno. L’iniziativa ci ricorda che, con creatività e collaborazione, anche un momento di svago può trasformarsi in uno strumento potente per cambiare le cose. Questa cena è stata la dimostrazione che il networking, quando abbinato a una visione umana e solidale, può diventare un ponte verso un futuro migliore. Un futuro in cui affari e altruismo si uniscono per costruire qualcosa di straordinario. Perché, come ha ricordato Claudia, “l’unione fa davvero la forza”.


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