Uno striscione recante la scritta: “Giù le mani dagli operai, Nestlè vergogna”, è stato affisso dai militanti di CasaPound presso i cancelli di ingresso dello stabilimento Perugina di San Sisto, con riferimento alla recente messa in cassa integrazione di 867 operai da parte del colosso del settore alimentare.
“Ancora una volta il liberalismo sfrenato e il menefreghismo dei vari governi hanno portato il loro risultato”, dichiara Antonio Ribecco, responsabile di CasaPound Perugia. “La Perugina – aggiunge Ribecco – nata come laboratorio artigianale nel 1907, è diventata sinonimo di eccellenza italiana nel mondo ed è un simbolo identitario per la città di Perugia; bisognerebbe chiedersi perché i governi degli ultimi anni non abbiano mai impedito la scalata ai comparti industriali italiani da parte di gruppi stranieri, che non hanno nessun interesse verso il territorio e i lavoratori. La Nestlè, ad esempio, ha un fatturato annuo di 57 miliardi, e nonostante abbia chiuso lo scorso anno con una crescita dei guadagni del 4%, 867 operai umbri sono stati mandati in cassa integrazione. Ovvio che non si può proseguire con una politica che cerca di smantellare il sistema industriale italiano, riducendo alla fame i nostri lavoratori”.
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